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Incontro in stazione
Data: 23/11/2018, Categorie: Etero Autore: Valery92
Scendo dal treno dopo essere stata un paio di giorni in vacanza presso parenti.Il sole è alto e fa un gran caldo. Proprio un ben tornata a casa Valeria. La valigia è molto pesante e ho avuto pure la pessima idea di mettermi un paio di tacchi piuttosto alti.Faccio un paio di passi ma già la stanchezza mi assale da tutte le parti. Lì vicino c�è una panchina e subito ne profitto.Mi fermo per un attimo a riposare. La panchina è dura e scomoda ma in quel momento mi sembra meglio di qualsiasi poltrona. Per giunta è persino all�ombra.Mi stiracchio pigramente il collo in quella calura afosa di metà pomeriggio mentre recupero un po� di energie. Guardo in giro. Non c�è quasi nessuno. Il treno è appena ripartito. Vedo levarsi dalle banchine ferroviarie ondate di calore che quasi deformano il paesaggio metropolitano.Ho scelto proprio un bel momento per tornare a casa. Potevo rimanere ancora una notte dagli zii e arrivare il mattino dopo con il fresco; ma no. Avevo fretta. Ma di che cosa poi? Di tornare a casa a lavare i vestiti?Sto ancora guardandomi in giro, quando sento un fastidio al piede. La cinghietta dei tacchi mi si è allentata ed è scesa. Appoggio il piede sulla panchina e me la sistemo in un attimo.Una delle poche persone presenti nella stazione mi sta fissando. Si trova a qualche metro di distanza, vicino a una delle colonne delle pensiline ferroviarie. Tutta la sua attenzione è fissa su di me, anzi mi sta sbirciando tra le gambe dove mi si è sollevata la minigonna.Che faccia ...
... tosta. Mi sistemo la scarpetta e rimetto il piede per terra; ora non può più vedere nulla.Il tipo, però, continua a fissarmi. Probabilmente dovrei andarmene via, ma in quel momento non so cosa mi prenda. Mi viene una certa tentazione a osare qualcosa di particolare.Nonostante il caldo provo un certo tipo di brivido. Ho voglia improvvisamente di scopare. Ho voglia di sentire un cazzo che mi penetra più e più volte.Non si tratta di astinenza. Non si tratta nemmeno di provare a voler dimenticare qualcosa a tutti i costi. Solo un�atavica spinta alquanto selvaggia. Solo sesso sfrenato. Proprio lì sui binari della stazione davanti a tutti. Quello sarebbe fantastico penso, ma forse dovrei provare qualcosa di più discreto.Così, senza pensarci troppo, mi alzo dalla panchina. Il tipo mi sta ancora guardando. Io gli sorrido e gli vado incontro. Ci salutiamo poi gli allungo la mano sul pacco. Lo sconosciuto prova a fermarmi poi desiste. Lui mi permette di accarezzargli il pacco, avverto il suo membro che già s�inturgidisce.Poi gli sussurro nell�orecchio di seguirmi.Vado decisa verso il bagno degli uomini della stazione. Sempre con la valigia dietro e quei maledetti tacchi che mi danno fastidio su quella superficie di mattoni grigi piene di fessure. Sono sicura che lo sconosciuto mi stia seguendo dappresso. Entro nel locale.Punto verso l�ultimo bagno e ci entro dentro. Sono ancora in tempo per lasciar perdere tutto, ma voglio quella scopata. Non saprei spiegarmelo da cosa dipenda. So solo ...