Gomma bucata
Data: 24/11/2018,
Categorie:
Feticismo
Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti
... indicando una delle due sedie vicino al tavolo. «Scusa, è che sono appena uscito dal lavoro e sono un po’ stanco». Si avvicinò al tavolo e si sedette, Emma prese posto di fronte a lui e alzò la bottiglia di birra esclamando: «A te che mi hai salvata!». Anche Mario alzò la bottiglia e disse: «Figurati! Per così poco». Brindarono ed iniziarono a parlare del più e del meno. Poi proprio mentre Mario stava per congedarsi, Emma disse: «Ho visto come mi sbirciavi i piedi». «No… ehm… scusa. È che… come dire…», balbettò Mario imbarazzato, ma Emma lo interruppe: «Non c’è problema, vuoi vederli nudi?». Mario era sempre stato molto timido con le donne, avvampò, Emma, senza attendere la sua risposta, spinse indietro la sedia e mise i piedi incrociati sul tavolo: si era tolta le calze e i suoi piedi nudi erano davvero belli, constatò Mario, erano affusolati e magri, con le dita regolari, le unghie avevano uno smalto trasparente, le piante erano arcuate e il collo liscio culminava nella caviglia sottile, la ragazza indossava una gonna leggera che le arrivava sopra al ginocchio e le sue gambe lisce erano dritte e sode. Mario era senza parole e non sapeva cosa fare, Emma però era padrona della situazione: «Voi baciarli?». Mario, ormai in preda all’eccitazione, non se lo fece dire due volte, si protese sul tavolo e prese in mano quelle fantastiche estremità, avvicinò il viso e si inebriò del loro profumo: si sentiva che li teneva puliti nonostante si avvertisse una lieve nota di sudore, ...
... dovuta alle scarpe da ginnastica, ma per niente fastidiosa. Iniziò a baciare le piante lisce e morbide, poi passò la lingua sul collo e scese sulle dita, negli spazi fra esse, con passione crescente. Emma, che non si aspettava un trasporto del genere da parte dell’uomo, iniziò a gemere di eccitazione. Mario succhiò una per una le dita dei piedi di Emma, che sussurrò eccitata: «Mettiamoci più comodi…», si alzò e si sedette sul divano, Mario la seguì, quando fu in piedi davanti a lei, Emma gli disse: «Togliti la maglietta», l’uomo obbedì e la ragazza alzò le gambe, appoggiandogli i piedi sul collo, Mario fece per prenderne uno, ma Emma gli diede un leggero schiaffo sulla guancia, dicendogli: «Lascia fare a me». Scese sul petto, accarezzando i capezzoli, poi sull’addome ed arrivò sulla cintura. «Che cattiva… la tua cintura non vuole che ti dia la mia ricompensa», disse Emma con voce finta innocente. Mario si affrettò a slacciarla e a far scivolare a terra i pantaloni. Il suo pene eretto spingeva contro i boxer. Emma lo accarezzò con i piedi mentre, quasi involontariamente e senza staccare gli occhi dal rigonfiamento, la sua mano era scesa fra le gambe e la stava toccando dolcemente. Afferrò l’elastico dei boxer e lo tirò giù, facendo guizzare fuori il pene durissimo di Mario. Le dita della ragazza iniziarono a muoversi più velocemente sopra alle sue mutandine. Lo accarezzò con i piedi e Mario li avvertì ancora umidi della sua saliva. Lo accarezzava quasi studiandolo, avvolgendolo con ...