1. La troia della caserma


    Data: 24/11/2018, Categorie: Trans Autore: GiadaLabbraBollenti, Fonte: Annunci69

    “Anvedi sta troja” disse Giuseppe, marcantonio di quasi due metri di muscoli strizzati nella mimetica, rivolgendosi ad altri tre militari già eccitati alla vista del mio completo di pizzo nero e delle scarpe tacco 12 trovate nel mio zaino. Ero partita per il CAR ed i primi giorni in caserma erano trascorsi tra battute pesanti e scherzi da nonnismo, tutto secondo programma. I miei cugini che già da anni mi scopavano mi avevano detto: “vedrai come ti divertirai a suon di cazzi e sborra” ed io che ho sempre adorato essere schiava sottomessa non vedevo l’ora di vivere questa esperienza.
    
    Le divise sono sempre state la mia passione: maschi vogliosi alla ricerca di femmine da montare; ed io ero già femmina dentro e fuori, magra e con un culo sodo e grande, la vita stretta, le tettine, la pelle liscissima e senza un pelo. Bastarono poche ore ai commilitoni del CAR ad Arezzo per capire chi fossi. Il mio sguardo sembrava calamitato sui loro pacchi gonfi. “Sei una puttanella allora: vedi che l’avevo capito subito” disse un altro militare rivolgendosi a Giovanni, loro capo indiscusso; “Chesta va trouvann o’cazz, fratè” aggiunse il napoletano. In quel momento non dissi niente ed avevo davvero paura della loro reazione. Potrebbero uccidermi, pensai.
    
    “La miiichia vuole perché sucaminchia è, e la minchia gli do: in ginocchio!” disse il siciliano già col cazzo durissimo in mano che mi prende per i capelli mi fa inginocchiare e mi porta la testa con le sue mani forti ad ingoiare il suo ...
    ... cazzo che succhio senza resistenza avidamente vogliosa come ero di ingoiare un bel po’ di sborra che non tarda ad arrivare tra gli ansimi di godimento del militare che ha molto apprezzato il servizietto. “Uanm i’ch zoccola: tiè pigliat’ill” disse il napoletano facendomi ingoiare il suo cazzone davvero larghissimo fino a farmi soffocare. Io ero in paradiso, non mi sembrava vero che il sogno di fare la puttana del reggimento si stava realizzando.
    
    “Comm suca bell, in gola, iamm. Mamma mi chesta s’piglia tutt’cos, tutt’a sustanz, aaaahhhhhhh” e mi riempie pure lui la bocca. Il terzo senza fiatare mi prende la testa e mi infila il suo cazzo in gola ma mentre succhio anche lui mugolando di piacere penso che Giovanni sembra impietrito mentre assisteva a questa scena.
    
    In realtà sento la sua mano cercare il mio culo, mi fa alzare senza smettere di succhiare l’altro militare mi abbassa la mimetica e vede che indosso un perizoma di pizzo nero. Non ci vede più dalla voglia ed urlandomi “troja sei, ora te faccio passà la voglia di fare la puttana, te faccio pijà er cazzo romano originale”, mi scansa il perizoma, sputa sulla mia fica anale e me lo sbatte tutto dentro d’un colpo. Solo un piccolo sobbalzo da parte mia mentre continuo a mugolare nel panino meraviglioso che avevo tanto desiderato. “Aò, na’fica ha questa puttana, sentite come è larga; e come è bagnata; ne hai presi di cazzi eh? Vero, puttana? Rispondi!” Urlandomi contro mentre non curante continuavo a far godere con le mie ...
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