1. Venerdi sera 2


    Data: 26/11/2018, Categorie: Etero Autore: Campano, Fonte: EroticiRacconti

    Da quel venerdi sera, attesi con ansia la domenica, per uscire da solo con Susy, la mia amica delle scuole medie. Avevo una tale voglia già solo a guardare le sue foto su Instagram e non potetti fare a meno di rimembrare i ricordi che avevo di lei alle medie. No, non mi piaceva affatto a quei tempi. Come avrà fatto a diventare un pezzo di figa del genere? Pensai. Il sabato pomeriggio passò con Clara, chiusi a scopare in bagno, sotto la doccia e poi per terra. Fino ad ora, è stata l'unica volta che ho temuto di essere scoperto da qualcuno. Mamma era fuori a far spese, ma aveva le chiavi e noi chiusi in bagno con lei che gridava come se la stessi sventrando. Riuscimmo in tempo a docciarci per davvero prima che mia madre mi chiamasse per farsi aiutare con le buste. Il sabato sera invece stetti con gli amici. Finalmente la tanto attesa domenica arrivò. Anche se non è andata proprio come previsto, è stata davvero una giornata bella come poche. Vi racconto. Con Susy ci vedemmo nel pomeriggio. Arrivai sotto casa sua verso le 5. Scese. Aveva un top nero completamente aperto dietro e a rete sul davanti. Non aveva il reggiseno e nonostante la lavorazione del tessuto, quel bel seno burroso si vedeva benissimo, quasi soffocato da quel top. Sotto dei jeans strappati, talmente aderenti che sembrava nuda. Andammo a prendere un mojito in un bar centrale. Chiacchierammo ancora tanto e pensai quasi che stava nascendo qualcosa di più di una semplice scopata. Dopo il mojito prendemmo la ...
    ... macchina e feci per accompagnarla. Prima di prendere l'autostrada mi fermò e mi chiese se ci fosse un posto carino e appartato per stare un altro pò insieme. La portai nei pressi della Reggia, in un parcheggio multipiano coperto, fresco e tranquillo. Appena fermai la macchina, mi abbracciò e saltò dalla mia parte, mettendosi in braccio. Cominciammo a baciarci, con le lingue ormai impazzite. Presi a baciarle il collo. Per agevolarmi si spostò i capelli e si tolse il top. Che meraviglia! Quelle tettone mi sembravano ancora più grandi. MI abbassai il pantalone e presi a succhiarle mentre lei mi segava. Era un movimento imprevedibile e lento. Quando mi passava il pollice sulla cappella e ci insisteva sù, mi rilassavo sempre di più godendo. Tornò seduta di fianco, si abbassò verso di me e si fece sborrare in bocca. Non ne cadde nemmeno un pò. Ci pulimmo e tornammo a casa, dandoci appuntamento per le 10. Quando si fece orario, arrivai da lei. Scese le scale. Stavolta aveva solo lo stesso top e un leggings nero. Solo quando mi baciò e le toccai il sedere mi accorsi che non aveva nulla sotto. Glielo chiesi immediatamente. Lei rispose che le mutandine erano solo di fastidio quella sera. La serata in giro passò poco tranquilla, complici le nostre palpate tra una sosta e l'altra per i posti più affollati. Dopo aver bevuto qualcosa mi chiese: i miei sono da zia per il compleanno e fanno tardi, andiamo a casa mia? Non ne ero molto convinto. Ammesso che fossero davvero tornati tardi, sarebbe ...
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