Il tradimento di mia moglie
Data: 27/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: marito cornuto
... porca, come una vacca in calore, un’oscena puttana, una… - Paco seguitò la sequela di sconcezze rivolte a mia moglie e lei che gli rispondeva: - Sì, sì, sì! – - E ti senti frustrata nella tua sessualità - - Sì, Paco, sì! - - Tuo marito è uno sciocco, anzi un coglione. Adesso ti ritrovi a tradirlo con un desiderio di trasgredire arretrato di anni. Non lo avresti fatto se ti avesse dato la possibilità di sfogare la tua sensualità? – - Forse no. Amo mio marito, anche se ignora le mie carnalità. - Quella frase mi fece sentire un maschio di pasta frolla che mai aveva fatto qualcosa per sentirsi complice e confidente con la propria femmina. Adesso Nadia era là, dietro quella porta, sul nostro letto coniugale, con un grosso cazzo nella fica e conversava con il suo stallone per distrarlo da un’eiaculazione troppo precoce. Mi domandai che posizione avesse assunto la “mia” Nadia; si era fatta prendere da dietro, oppure stavano scopando nella posizione del missionario? Che differenza c’era se si faceva chiavare in una posizione piuttosto che un’altra? Quale stupida curiosità era la mia? La fronte mi scottava. Riuscii a trattenere lo stimolo di tossire. Mi chiesi se ci fosse anche Amos: non avevo sentito la sua voce. Che cosa stavano facendo adesso? Nella camera era calato il silenzio. La persiana della camera doveva essere aperta perché entrava una lama di luce dalla fessura sotto la porta che m’illuminava debolmente le scarpe. Io, invece, mi trovavo in un ambiente piuttosto buio e se ...
... avessi aperto di uno spiraglio, non si sarebbero accorti della mia presenza, presi com’erano dall’amplesso. Era un azzardo ma dovevo costatare. Allungai la mano verso la maniglia, poi la ritrassi. Un conto era sentire le voci, un altro guardare. Sarei potuto persino svenire. Pensai sarebbe stato più ragionevole se me ne fossi andato, ma qualcosa m’inchiodava nel vestibolo. Respirai profondo per cercare di controllare l’ansia. Il silenzio seguitava. L’impulso di sbirciare tornò a tormentarmi. La mia mano si posò di nuovo sulla maniglia; cominciò a premerla verso il basso. Un lieve cigolio mi obbligò a fermarmi. Sentii la voce di mia moglie: - Paco, lascialo dentro ancora un po’ e seguita a pigiarmelo contro l’utero. Adesso torna a baciarmi. - - Nadia, sei proprio una troia! – Pensai al bacio in bocca come l’atto più grave che si potesse consumare in un tradimento. Tornai a premere la mano sulla maniglia. Aprii la porta di una fessura e quel che scorsi, mi fece tremare le gambe. Avvertii il sangue abbandonarmi il viso, poi tornare a incendiarmelo di livore, però il buon senso mi suggerì che era sbagliato irrompere nella camera e fare una scenata. La fessura mi consentiva di vedere solo in parte le figure di Nadia e Paco, perciò dovetti spostare la testa per consentire agli occhi di scorgere i loro corpi nudi. Lei era supina, aveva incrociato le gambe all’altezza renale di Paco. Indossava solo le autoreggenti a rete e le scarpe rosse, con tacco dieci, quelle che metteva quando ...