Il tradimento di mia moglie
Data: 27/11/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: marito cornuto
... andavamo a ballare il liscio. Lui stava fermo, sopra il suo corpo. Gli vedevo i glutei muscolosi e tesi nell’atto di premere contro il pube di mia moglie. Mi azzardai a scostare di più la porta, solo un paio di centimetri per avere una visuale più ampia. Nadia e Paco si baciavano in modo che giudicarlo appassionato, era dire poco. Ecco perché c’era silenzio! Le loro bocche, aperte, costringevano le labbra a premere le une contro le altre. A tratti potevo vedere le loro lingue incrociarsi, duellare, poi le bocche tornavano a sigillarsi e le loro gote s’infossavano a vicenda, come volessero succhiarsi anche l’ugola oltre che la lingua. Ero talmente sconvolto che nemmeno avvertivo più di essere febbricitante. Finalmente le loro bocche si separarono, ma rimasero semiaperte come se Nadia e Paco avessero la necessità di riprendere fiato per rituffarsi uno nella bocca dell’altra. Un filo si saliva si allungò tra le loro labbra senza dividersi. Era tanto sconvolgente vedere i loro volti alterati dalla libido scatenata, da non accorgermi della stranezza con la quale reagivano i miei sensi e tra poco ve lo rivelerò. Solo quando Paco si rivolse ad Amos , dicendogli di partecipare, vidi comparire il suo socio sulla scena del “misfatto”. Anch’egli era completamente nudo. Giudicai il suo pene non più grosso del mio, ma aveva una tale tensione erettile che il suo glande sembrava guardasse il soffitto. - Succhiale i seni, mordicchiale i capezzoli e leccale il collo, poi mettile la lingua ...
... nelle orecchie e in bocca, mentre ricomincerò a scopare la cara mogliettina di Daniele. – Quella frase, Paco, l’aveva pronunciata con un tono venato di sarcasmo come fosse perversamente compiaciuto di fare cornuto un inibito sessuale come il sottoscritto. Il rapporto a tre iniziò davanti ai miei occhi che non battevano ciglio. Paco si resse sulle braccia per lasciare spazio al suo socio, poi iniziò a stantuffare la fica di mia moglie, dapprima lentamente, poi con sempre maggiore rapidità. Potevo vedere il suo cazzo fuoriuscire, a volte completamente dalla vagina di Nadia, poi tornare a immergersi in essa. Era un cazzo che doveva superare veramente i venti centimetri di lunghezza, ma era la sua grossa mole a farlo diventare proporzionato. Con quella mazza, Paco la stantuffava senza tregua, sbatacchiandola come una bambola di pezza e lei, tra un gemito e l’altro, seguitava a incalzarlo sospirandogli, spasimando: - Sì, sì, così… ancora, ancora, non fermarti Paco! Rompimi la fica, sfondami e non venire ti prego, voglio che tu mi scopi ancora e ancora e ancoraaa! Chiavami per tutta la vita! - La vidi stringere con forza i capelli di Amos che gli succhiava un capezzolo. - Non preoccuparti Nadia – le rispose Paco dopo un impetuoso affondo - ho superato il momento critico e adesso posso seguitare fino a che non sarai tu a dirmi “BASTA”. - - Sei grande, Paco, come il tuo caz… ah sì squarciami la vagina, entrami nell’utero. - Le frasi oscene di mia moglie e la carica libidinosa con la ...