1. Cronache di una ventiduenne disadattata. Vol. III. La montagna.


    Data: 01/10/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Flame

    -Giorno 03- Piccoli feticci Sto ridendo come una pazza, ammetto di divertirmi un mondo nel punzecchiarlo. Siamo nudi sul letto sfatto, lui mi ha slegata, i miei arti erano indolenziti, ora hanno ripreso la vitalità. Mi guarda con un finto broncio e un espressione corrucciata, ma so che ama sentirmi ridere. Una volta mi disse che le piaceva molto la mia impertinenza, alla fine siamo normali e lui non è onnisciente. Abbiamo il tema del pomeriggio: maratona di film scelti a caso, poco fa è stato il mio turno. Un fantasy horror molto eccentrico, visionario alla Tim Burton. -Credo che si siano ispirati ad uno dei tuoi scritti per fare questo film.- Trovo filo logico tra la mente del regista e lui. -Forse è un tuo gemello o siete stati rapiti entrambi da alieni quando eravate bambini. Ti hanno prelevato mentre eri nella tua stanzetta a farti complessi da disadattato, a lui chissà forse era in casa a fare quello normale, vi hanno fatto esperimenti ed eccovi qua!– -Tu guardi troppa televisione- scuote il capo mentre sorride. -Alle mie groupie piace come sono.- Ad ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria, sono stata punta. Mi fa l'occhiolino. Lo so bene, alle presentazioni si strusciano su di lui. Lo devo ammettere mi danno fastidio, ma lui non gli da importanza e poi anche io ho i miei pretendenti, e non sono in una posizione per fare una scenata di gelosia o chissà cosa. -Sono io la tua groupie numero uno però…- incosciamente intreccio le braccia sul petto e metto il ...
    ... broncio. Scoppia in una risata. -Non c'è niente da ridere!- esclamo, lui continua, la sua risata è piacevole e poco dopo mi ritrovo a sorridere. -Allora groupie numero uno dove lo vuoi l'autografo? – -Qui- indico i seni -Ma posso farlo con un altro tipo di penna?- -Stilografica?- - Uh… no… una più precisa…- Non ricordo come siamo arrivati a questo punto, ci sto pensando mentre il buio mi sta soffocando. Sono legata a pancia in giù le braccia in avanti, i polsi legati con il familiare cuoio, sotto il mio bacino c'è un cuscino, ho le gambe divaricate e una benda sugli occhi. Buio. Il cuore mi rimbomba nelle orecchie. Cerco di captare ogni minimo rumore, mi concentro solo sull'unico senso che posso usare adesso. Silenzio. Come sempre le emozioni galoppano ad una velocità incredibile, sono forti e mi trascinano in un circolo vizioso dove non trovo mai uscita. Inizio a pensare che forse lui è qui, nella stanza, quando percepisco dei passi appena udibili, sembrano ovattati, è sul tappeto poco più in là dalla porta, sorrido tra me e me. Rumore di cassetti, si è spostato, non è forte, usa una certa delicatezza nei movimenti sa che mi sale l'ansia quando sono al buio. Sono testarda, alla fine l'ho convinto a bendarmi non so come ci sono riuscita anche perché caratterialmente siamo simili, forse la sua voglia di giocare ha oscurato l'ultimo barlume di lucidità. I passi sono vicini ora, il materasso si muove, le sue mani risalgono le mie gambe fino all'interno coscia. Tremo. Mani toccano i ...
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