1. Le tre piccole porcelline e il lupo cattivo: 1 Jenny


    Data: 29/11/2018, Categorie: Zoofilia Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    La mamma diede loro un bacio sulla testa e disse: “papà ed io vogliamo riprenderci la nostra vita, è ora che andiate per la vostra strada e vi costruiate le vostre casette, andate in pace figlie mie” Fu così che Jenny, Sarah e Costanza, le tre piccole porcelline se ne andarono per il mondo. Cammina, cammina, arrivarono in una grande campo di frumento, i contadini avevano da poco raccolto le messi, ma sul terreno giacevano abbandonati un sacco di steli ormai secchi. Jenny, la porcellina più piccola decise di fermarsi e costruire lì la propria casetta. Era una bella porcellina dai capelli rossi, lentiggini sulle guance e sulle braccia, il naso un po’ a patata, forme generose, forse la più in carne delle tre sorelline. Salutò le due sorelle che si rimisero in marcia e si diede da fare raccogliendo le spighe in mazzi per costruirsi una bella capanna di paglia. Arrivata la sera la casetta era pronta e Jenny vi si rifugiò prontamente, un po’ preoccupata per la prima notte che avrebbe dovuto passare da sola. Si era addormentata a fatica quando sentì qualcuno raspare alla porta. “Chi è?” domandò terrorizzata. “Sono il lupo cattivo” rispose da fuori una voce tenebrosa. “Fammi entrare, ti prego, non ho cattive intenzioni” continuò la voce dall’esterno… “Ma neanche morta” rispose Jenny, “Come fai a non avere cattive intenzioni se ti chiami il lupo cattivo?” “Fammi entrare ho detto!” rispose il lupo, “Oppure sarò costretto a soffiare con tutto il fiato che ho nei polmoni e buttare giù ...
    ... la tua casetta di paglia” “Neanche morta” ribadì la piccola porcellina con la voce tremante. Allora il lupo si riempì i polmoni e si mise a soffiare. La capanna di paglia cominciò a tremare e in pochi secondi crollò come un mazzo di carte, con le spighe che si disperdevano nell’aria. Jenny terrorizzata giaceva rannicchiata in posizione fetale sul pavimento di erba. Il lupo con un balzo le fu addosso. Era un lupo enorme, il pelo lungo e scuro,, due occhi di brace scintillanti, una enorme bocca irta di denti acuminati. Si mise sopra di lei con le quattro zampe ben allargate e piantate nel terreno e le disse minaccioso: “girati a pancia in su e allarga bene le gambe”. Jenny come se fosse ipnotizzata ubbidì e si girò sotto di lui con le gambe spalancate pensando che lui l’avrebbe divorata. Il lupo invece aveva tutt’altre intenzioni. Avvicinò il muso alla sua pancia e cominciò ad annusarla intensamente. Dischiuse le fauci e le diede una prima laccata all’addome, risalì sempre con la lingua fino ai seni della porcellina terrorizzata e diede altre leccate esplorative ai suoi bottoncini rosei. Nonostante la paura che la attanagliava, i capezzoli della porcellina si indurirono prontamente. Jenny lasciò involontariamente andare un sospiro. Il muso del lupo si spostò verso il basso ventre, il naso umido premeva sulla pelle pallida di Jenny e arrivò presto al suo inguine, si tuffò tra i delicati ricci rossicci che formavano un grazioso triangolo di peluria attorno alla sua passerina e ...
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