Turno di notte
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Altro,
Autore: Thunder, Fonte: RaccontiMilu
... in vista una delle sue morbide colline. La tetta, non troppo grande ma bella soda, sobbalzava seguendo il ritmo del braccio che puliva. Il capezzolo, leggermente più scuro della sua pelle, usciva quasi completamente dai pizzi neri del reggiseno. Continuai a sbirciare con insistenza, facendo finta di dare il mio contributo alla pulizia, ipnotizzato com'ero da quella invitante collina di carne. Avrei dato qualsiasi cosa per poterla succhiare e mordicchiare.Le mie fantasie furono bruscamente interrotte dal suo scattare in piedi. "Fanculo la macchia, io vado a farmi una sigaretta fuori."Uscì dalla porta senza aspettarmi, tanto sapeva che non l'avrei seguita, il fumo mi dava particolarmente fastidio. La visione del suo morbido petto mi mise un fremito da cui facevo fatica a riprendermi. Dentro di me esplose una voglia di spogliarla ed esplorarla lentamente, centimetro dopo centimetro. Mentre gettavo via il pezzo di carta oramai sporco e consumato pensavo a lei, senza reggiseno, stringermi la testa tra le mani ed avvicinarla al suo corpo per farsi osservare, per farsi respirare. La immaginavo togliersi lasciva le mutandine ed avvicinare vogliosa il mio viso alla fonte del suo piacere.Subito un'idea mi attraversò la mente come un lampo: spensi la luce del corridoio davanti ai bagni e tornai in ufficio. Sapevo che spesso, dopo aver fumato, faceva anche una capatina ai servizi. Rimasi in piedi, pronto a scattare qualora avessi sentito l'inconfondibile rumore della serratura che si ...
... chiudeva. Cazzo, ci stava mettendo un'eternità.Poco dopo sentii il rumore della porta esterna e i suoi passi echeggiare per il corridoio. Il rumore sempre più ovattato mi stava facendo ben sperare sulla direzione da lei intrapresa. Finalmente il rumore della porta che si chiudeva e l'inconfondibile scatto della serratura. Con il cuore a mille tolsi le scarpe e mi avviai con passo svelto verso la sua intimità. Raggiunsi l'angolo oltre il quale si trovavano i bagni. L'ambiente era in penombra, avevo spento le luci per non correre il rischio di essere scoperto dalla fessura di pochi centimetri sotto la porta. Speravo che le luci spente non l'avessero messa in allarme, ma per lei, ambientalista convinta, limitare ogni spreco di corrente era cosa buona e giusta.Mi fermai e tesi l'orecchio; dal bagno arrivava l'inconfondibile rumore di una persona che sta facendo pipì. "Sono ancora in tempo" pensai tra me. Iniziai ad avvicinarmi il più lentamente e silenziosamente possibile, il breve corridoio era lievemente rischiarato dalla luce calda che filtrava da sotto la porta. Mi chinai ed incollai l'occhio sul buco della serratura.I sanitari erano disposti in maniera tale da vederla di fianco. La prima cosa che riuscii a mettere a fuoco furono i jeans abbassati attorno alle caviglie. Salii con lo sguardo fino ad incontrare le ginocchia e la coscia nuda. Gabry era appoggiata con i gomiti sulle gambe, le mani che sorreggevano il viso. Il suo sguardo era fisso in un punto sulla parete di fronte, ...