Turno di notte
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Altro,
Autore: Thunder, Fonte: RaccontiMilu
... persa nei suoi pensieri. Quella situazione iniziava fare un certo effetto su di me, il cazzo cominciò a pulsare e a crescere nei pantaloni. Fissai le sue labbra e le immaginai schiudersi ed accogliere umide il mio bastone di carne, fissandomi con i suoi dolci occhi azzurri. Sempre molto lentamente, appoggiai un ginocchio a terra, i miei muscoli non erano abituati a quella postura.Il rumore della pipì si stava facendo sempre più flebile, iniziavo già a pregustare lo spettacolo che avrei avuto di lì a poco di fronte ai miei occhi. Aspettavo con trepidazione l'attimo, oramai sempre più vicino, in cui la mia dolce collega mi avrebbe deliziato con la visione delle sue parti più nascoste. Vidi il braccio muoversi e sentii il rumore del flusso d'acqua del bidet. "Bene bene" pensai, la cosa si stava facendo interessante. Dopo un pò di tempo, che sembrò non passare mai, chiuse l'acqua e si accinse a strappare la carta igienica ed iniziò ad asciugarsi. Oramai c'eravamo, stavo sistemandomi meglio quando improvvisamente si alzò, sparendo dal mio campo visivo. Iniziai convulsamente a spostare lo sguardo quando finalmente riuscii a mettere a fuoco l'inconfondibile triangolo nero. La sua fica, ...
... splendida, si stagliava finalmente di fronte ai miei occhi, il pelo soffice e ben curato a proteggere il bocciolo. Ai lati il triangolo presentava un bordo netto, segno di una recente depilazione estiva.Si chinò, armeggiando con gli slip, ed andò ad accovacciarsi sul bidet, mostrandomi ora il suo lato sinistro. Vedevo il suo braccio ma non la sua mano, che in mezzo alle cosce, deliziava le labbra del tepore dell'acqua. Lentamente si rialzò in piedi, esponendo ai miei occhi le chiappe tonde e sode. La voglia di baciarle, di morderle mi stava facendo impazzire. Si chinò afferrando le mutandine ed esponendo ancora meglio il culo, e, anche se solo per un attimo, mi incantai di fronte a quel buco stretto che avrei voluto forzare e riempire col mio arnese ormai di marmo.Lo slip oramai risalito sancì la fine di quell'eccitante spettacolo. Mi alzai ed aspettai il rumore dello sciacquone per riguadagnare l'ufficio a passi piuttosto svelti. Avevo appena finito di allacciarmi le scarpe quando la vidi entrare, apparentemente ignara di quello che era appena capitato. Si rimise seduta di fronte al monitor e tirò fuori una bottiglia d'acqua dalla borsa. A quanto pare, era finito solo il primo tempo.