Gaia - Interludio
Data: 01/10/2017,
Categorie:
Sentimentali
Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti
Interludio La notte passata insieme, un lusso a cui gli amanti sanno dare un valore, un lusso che le coppie di fatto danno per scontato, quando non lo vivono come un vero e proprio fastidio in alcuni momenti. Un misto di quel piacere post'adolescenziale, di avere un posto/luogo/tempo per poter vivere il proprio piacere e passione e la consapevolezza adulta della calma con cui non consumare, ma degustare un pasto da assaporare con lussuriosa lentezza... quello era stato e Gaia ne era ben consapevole. Aveva “trovato posto” accoccolata contro di lui dormendo con la testa sul suo petto, una cosa che non faceva più da anni, incastrandosi con il suo corpo lungo il fianco di lui coprendolo con il proprio. Lui, si lui... era rimasto lì fermo inebetito, come stupito di provare ancora piacere per un qualcosa di così semplice ed apparentemente scontato, del godere della spossatezza dopo il sesso del sentirne il contato della pelle calda, piacevolmente rovente contro di sé, di quell'umidità tra le sue cosce che lo aveva bagnato sull'anca. E' strano, passano gli anni e perdiamo la speranza di poter rivivere o riavere certi momenti che avevamo vissuto, idealizzato, financo ad autoconvincersi che non fossero così belli perchè in fondo sono gli occhi della memoria che li avevano resi tali...cerchiamo di autoconvicercene per sopravvivere, per smettere di cercare qualcosa che sappiamo non tornerà più. Erano rimasti così, dopo che si erano sciolti dal loro incastro, fatto di membra, umori, ...
... carne, pelle e … desiderio. Il risveglio era stato degno dei migliori picchi glicemici mai visti; semplicemente lui si era risvegliato con il capo di lei ancora ronfante sul petto, l'aveva guardata, l'aveva sentita su di sé e non aveva potuto non desiderarla ancora. I bagliori del far del mattino erano ancora lungi dal mostrarsi tra le spesse coltri dei tendaggi alle finestre, la luce di una piccola abatjours accesa, aveva permesso ai loro occhi di sincerarsi, quando la mente cosciente li ridestava brevemente per l'inconsuetudine di quel contatto, che non era stato un sogno. La risvegliò con carezze lievi dapprima e poi sempre più intime e difficilmente ignorabili da lei, la risvegliò sicuro di lei, della sua reazione, del bisogno comune di accogliersi l'un l'altra non solo nella carne. Gaia dal canto suo, al pari di lui non era riuscita a capacitarsi di quella sensazione di calda sicurezza nel quale si era sentita accolta, ciò non di meno vi si era accoccolata all'interno di essa e contro di lui. L'essere ridestata dal sonno, non le diede fastidio, stranamente per lei la sorpresa di sentirsi desiderata e cercata ancora, in qualche modo la colmò di nuova gioia. Non c'era protervia né imperiosità nei gesti di lui, ne pretesa alcuna nel sospingerne il capo con una lieve pressione in basso, verso il suo cazzo, che dava anch'esso segni di riscossa. Si scoprì anche lei a desiderare quel contatto della carne tra le sue labbra, in bocca, il desiderio di sentirselo crescere così, ...