Gli amici di papà.
Data: 04/12/2018,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Autoerotismo
Sensazioni
Autore: Linda Scrive, Fonte: RaccontiMilu
Mio padre è un famoso uomo d�affari. Sposò mia madre ventidue anni fa, probabilmente e soprattutto perché lei era incinta di me. Non metto però in dubbio il loro amore, sono una coppia affiatata, si prendono i loro spazi, fanno le loro vacanze da soli. Da piccola mi lasciavano spesso con Dolores, la nostra domestica. Mi faceva le trecce e mi parlava dell�Argentina, la sua terra d�origine. All�epoca si scambiava lettere d�amore con il suo amato, un uomo di mezza età che era rimasto in Argentina per cause ignote. Nascondeva le lettere in una scatola di latta (che le avevamo regalato per Natale e che in origine era piena di dolci) posta sotto il suo letto, e quando mi annoiavo mi piaceva leggerle di nascosto. Parlavano di amore ma anche di sesso. Lui le scriveva che le mancava tantissimo possederla in mezzo alle praterie argentine. Solo loro due e la natura. Mi piaceva ascoltarla parlare, perché non aveva mai perso la sua cadenza originaria. Dolores è sempre stata più di una domestica per me, era ed è una mamma ed una amica. Suppongo che a questo punto mi debba presentare e descrivere nel dettaglio. Infondo, è un diritto che vi spetta sapere; le fantasie che vi farete sul mio conto hanno il diritto di essere il più precise possibili, e non voglio certo illudere nessuno. Mi chiamo Linda, e sono una ragazza di ventidue anni. Ho i capelli castani lunghi e mossi, con le punte che si arricciano fino a formare piccoli boccoli; ho gli occhi color nocciola, e ...
... tutte le curve che una ragazza della mia età dovrebbe avere, al posto giusto. Ho due fianchi accoglienti, che permettono agli altri di afferrarmi per bene quando ce n�è bisogno. Sono sempre stata minuta, ma prorompente. Ho ereditato un seno prosperoso, una quarta coppa C che a volte straborda dalle magliette, e un sedere pieno, anche se piccolino. Le fossette di venere non mi mancano. I miei piedini sono proporzionati al mio corpo, porto un 36 di scarpe. Ho due tatuaggi, un po� vistosi (anche se uno è in un punto nascosto) che per motivi di privacy non posso descrivere e raccontare. Sono una femmina abbastanza vanitosa, mi piacciono i vestiti, e mi piace apparire innocente per poi rivelare agli uomini la mia parte completamente opposta, capace di tenerli in pugno per quanto mi pare. La storia che sto per raccontare ebbe inizio durante una calda giornata di luglio, quando papà decise di invitare un suo socio in affari a pranzo da noi. Quella mattina mi svegliai molto tardi, feci una doccia fredda, e mi misi a gironzolare per casa avvolta in un piccolo asciugamano bianco. �Vestiti� mi disse papà,�E� ormai ora di pranzo e presto Pietro sarà qui�. Pietro era un uomo di mezza età, con i capelli brizzolati che gli donavano un certo fascino, e gli occhi grigi. Vestiva sempre in giacca e cravatta come papà, ed era impregnato costantemente di profumo. Avevo già visto quell�uomo due volte, ed aveva il classico sguardo da cinquantenne porco depravato che da un lato disprezzavo, ...