1. Tra compagni di classe


    Data: 06/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Zibibbo2, Fonte: Annunci69

    ... fatica alcuni altri esercizi, perché davvero non capiva niente, poi ci salutammo. Mi chiese se l’avrei aiutato ancora, e io un po’ dubbioso gli dissi di sì; mi chiese anche se potevo dare una mano a suo fratello. Un po’ di malincuore, accettai.
    
    L’indomani Enrico si presentò a casa mia; anche con lui ci mettemmo subito a studiare. Ma si rivelò diverso dal fratello; sembrava aver capito bene gli argomenti, se non per qualche imprecisione di poco conto di cui mi ero accorto solo perché avevo il libro sotto mano; quando poi mi corresse, sorrisi e gli feci notare che non mi sembrava avesse bisogno di aiuto.
    
    “No infatti”, disse lui, “lo penso anche io.”
    
    “Ah.”
    
    “Beh se sono qui è perché, ecco, mi chiedevo se tu sei una persona riservata. Dovrei parlarti di una cosa.”
    
    Il mio istinto mi diceva di non fidarmi di lui; ma il problema era il mio cazzo, che cominciava a svegliarsi. Enrico aveva un buonissimo odore, e dalla maglietta potevo notare il profilo dei muscoli delle braccia che si tendevano. Una peluria bionda e sottile gli copriva le braccia e mi stava creando quei problemi con la parte bassa; in effetti non gli ero mai stato così vicino.
    
    Deglutii. “Sì sono una persona riservata.”
    
    “Sicuro?”
    
    “Sì, sì sono riservato.”
    
    “Bene”, disse lui, e distolse lo sguardo. “Il fatto è che da un po’ ho alcuni pensieri. Non sapevo a chi dirli, e forse tu sei la persona indicata. Se lo dico ai miei amici succede un casino.”
    
    “Ma noi ci conosciamo appena. Anzi, non ci ...
    ... conosciamo proprio.”
    
    “Sì ma gira voce che tu sia gay.”
    
    Mi si gelò il sangue. “No… ma… chi te l’ha… voglio dire, io non… chi…”
    
    Enrico distolse lo sguardo, anche se un sorrisetto cattivo si era dipinto sul suo volto. “Via, nei bagni dei maschi c’è scritto di tutto su di te.”
    
    Ero basito. Ero caduto in trappola.
    
    “In ogni caso, io mi chiedevo… ecco, io mi chiedevo se… se tu… cioè più che altro, se io potrei, come dire, io potrei fare un po’ di esperienza con te.”
    
    Ora ero ancora più basito. Lui si avvicinò e molto lentamente, ma con decisione, posò le labbra sulle mie. Ero talmente agitato che non riuscivo a rispondere; non sapevo se si trattava di una trappola o cosa.
    
    “I tuoi sono a casa?”
    
    “No”
    
    “Hai già baciato un ragazzo?”
    
    “Sì”
    
    “Hai già fatto un pompino?”
    
    “Sì”
    
    “L’hai già preso in culo?”
    
    “No”
    
    Si alzò in piedi, lo seguii. Ci avvicinammo al divano e cominciò a baciarmi, sul viso, sul collo, dietro le orecchie. Io cominciai a toccare il suo corpo: le braccia muscolose, le spalle, la schiena. Si accorse che esitavo; si staccò un attimo e si tolse la maglietta. Il suo fisico mi fece partire un’erezione intrappolata dai jeans.
    
    “Posso toccare?”
    
    “Tutto quello che vuoi”
    
    Cominciai a toccarlo e baciarlo. Passai la lingua sui capezzoli che stavano diventando turgidi: era davvero eccitato. I suoi capezzoli erano piccoli e duri, davvero meravigliosi. Nel frattempo lui mi aveva girato e da dietro mi passava le mani sul petto; mi aprì la camicia e ...