Quasi un incesto
Data: 07/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Lucciola fra le mani
... dopo una rapida scorsa alla sala, si dirige con lei verso la tavola in vetro acciaio su cui Roberta, docile, accomoda le sontuose chiappe. - Che cosa vuoi fare, birichino? Chiede incuriosita mentre intanto spalanca le cosce. Il polposo frutto gravido di piacere è un invito al quale nessun uomo può facilmente rinunciare e Lorenzo men che meno, ma senza fretta, vuole godersi ogni attimo prolungando il più possibile l'eccitazione. L' aria intorno profuma di sesso, il ragazzo ne aspira l'afrore tiepido avvicinandosi, come se a guardarla più da vicino mostrasse qualche segreto nascosto; giocherella con le piccole labbra come un fanciullo curioso, le separa violando l'apertura della vagina con le dita; si bea dei sospiri che ciò produce in questa donna che ora gioca a fare la madre. Lecca le proprie dita bagnate, assaporandone con curiosa voluttà puberale il gusto asprigno. S'inginocchia come un chierichetto con la bocca socchiusa e la lingua avida, proteso verso una comunione carnale con l'oggetto del suo desiderio. - Che bella fica che hai mamma, ma perchè è così bagnata? - Perché alla tua mamma piace tanto quello che le stai facendo. Puoi anche leccarla amore mio! Sentirai com'è buona. Non si fa pregare; lunga e rumorosa, dal perineo su su fino al clitoride; il volto paonazzo di Lorenzo grufola in quella meraviglia mentre con moto circolare della mano le stimola il clitoride. - Ecco si, bravo il mio bimbo, proprio lì, alla mamma piace da morire... Roberta è preda ormai di una ...
... deliziosa agonia lo trattiene per la nuca affondando le unghie fra i capelli e graffiandogli il cuoio capelluto. Mai come in questo momento a Lorenzo sembra di tornare quel bambino felice che era quando giocava e scherzava insieme a sua madre. Anche ora, con il cazzo duro in mano, gioisce del godimento di quest'altra mamma che ama altri giochi; triviale e disponibile come una puttana ma dolce come il miele che le sta lappando dalla spacca e che rapprendendosi gli pizzica la pelle delle labbra. Lei intanto, insaziabile continua ad incitarlo con frasi sconnesse e puerili sproloqui...finché: - Mammina facciamo basta? Sono stanco, andiamo a letto! Mossa calcolata per poter cambiare setting e tirare un po' il fiato. - Certo amore caro. Andiamo a finire di giocare nel lettone, così dopo potremo dormire assieme. Infatti l'eccitazione erotica in ambedue è alle stelle e ancora insoddisfatta; lei continua a grondare come una spugna, Lorenzo ha il cazzo indurito e dolorante, i coglioni sono in procinto di esplodere ma vuol tener fede fino in fondo al suo ruolo di ragazzino curioso e seduttivo. Riacquistando per un momento un tono di voce normale Roberta si rivolge al ragazzo: - Lo' hai visto che ore sono? Devi rientrare, i tuoi ti aspettano? Sempre con voce infantile: - No mammina, ho detto che dormivo da amici. Abbiamo tutta la notte per giocare. Raggiungono la camera da letto che Lorenzo ha già visitato ma che ora finge di non conoscere. - Che bella camera e che lettone grande! Chissà ...