1. Io e la cameriera


    Data: 07/12/2018, Categorie: Etero Lesbo Autore: Diego Adelchi, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Lorena ed il mio uomo Carlo.Conviviamo da circa quattro anni e la nostra intesa è molto buona a livello intimo.Poiché lavoriamo tutti e due fino a tardi abbiamo assunto una cameriera che viene un paio di volte alla settimana. Elena (Helena come dice lei) è una ragazza Russa, stranamente non molto alta per le sue origini ma molto attraente. Trucco molto leggero, gambe ben fatte, un didietro che arrapa, un bel paio di tette sode e una faccia da santarellina ma con una bocca che vi lascio immaginare e che arrapa anche me che non sono propriamente lesbica.Viene a fare qualche lavoretto in casa ma sempre in nostra assenza. Siamo sodisfatti del lavoro e praticamente non ci vediamo mai.Giovedi scorso non sono andata a lavorare perché nel paese dove lavoro era la festa del patrono. Ci siamo dimenticati di avvisare Elena di non venire perché non c�era bisogno. Lei quindi è arrivata ed ha iniziato a lavorare come sempre convinta di essere sola. Anzi, era sola, perché approfittando del fatto che nel nostro paese era una giornata lavorativa, io sono uscita subito dopo pranzo per fare alcuni acquisti. Quando esco mi piace vestirmi bene e quel giorno avevo scelto una camicetta rosso fuoco (che porto sempre abbastanza sbottonata) ed una gonnellina corta molto sbarazzina con motivi floreali e tutta a balze. Ovviamente scarpe con tacco alto. Sono andata dall�estetista e dalla parrucchiera (e questo non so a voi ma personalmente mi mette sempre un certo appetito in mezzo alle gambe) ...
    ... e poi sono tornata a casa. Immaginatevi la mia sorpresa nel vedere che la nostra colf stava pulendo inginocchiata per terra con un abbigliamento a dir poco ose. Avete presente quei bei completini da cameriera che si vedono nei film porno e che nessuna cameriera metterebbe per lavorare? Ebbene: indossava proprio uno di quelli. Minigonna cortissima aperta sul sedere, top bianco semi trasparente con tette in bella mostra, grembiulino, calze autoreggenti a rete e scarpe col tacco.Immaginatevi il mio stupore nel vedere, appena entrata in salotto, una gran figa come Elena cosi agghindata ed in bella mostra. Ma altrettanto duro deve essere stato il colpo per la povera ragazza: a parte lo spavento di trovare qualcuno in casa quando pensava che sarebbe stata sola, c�era da considerare anche lo stato in cui si trovava. Sembrava una mignotta da film.Si è alzata rossa in viso cercando di balbettare qualche scusa in maniera comprensibile, ma io l�ho subito tranquillizzata. Scusami, le ho detto, mi sono dimenticata di avvisarti è colpa mia.Ma comunque se sapevo che ti vestivi cosi sarei venuta a casa anche le altre volte. Stai da favola.Elena si è un po� tranquillizzata ed io per farmi perdonare le ho offerto una tazza di the.La tensione si è sciolta all�istante. Infatti, prima facendoci compagnia a vicenda in cucina mentre preparavo il the e chiacchierando come due amiche, e poi in salotto per berlo, tra noi è sorta una specie di complicità.Credo di essere molto brava a mettere le persone ...
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