L'amica troia
Data: 09/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Polaris10
Nella compagnia ce frequento ci sono ragazze di bell’aspetto, ma una in particolare ha quel non so che di particolare, di attraente, di sessualmente attizzante che non so spiegare… Lei è Anna, 24 anni, bionda, occhi azzurri, inutile dire che fisicamente ha tutto al posto giusto e nella forma più adatta.
Una sera mentre eravamo tutti in compagnia, si parlava del più e del meno, si parlava di bellezza in generale, ad un certo punto si è parlato di tette, ed Anna parlando quella sera si era “vantata” del suo seno,a cui io non avevo mai fatto caso, anche perché probabilmente, nelle poche volte che l’ho vista, non era vestita in maniera tale che io lo notassi.
Ed ecco che qui entro in scena io dicendole:
- beh Anna, non mi sembra che tu rispetto alla altre sia proprio una super dotata in quanto a tette!
Al che lei con aria di sfida mi guarda e dice:
- guarda che ho una terza abbondante!
Ecco mi son detto bella figura di merda!
Nei giorni seguenti, un amico, aveva organizzato una cena per festeggiare la sua laurea, a casa sua, e fu quella sera tra me e Anna iniziò a crescere notevolmente l’attrazione.
Al lavoro avevo avuto pratiche da sbrigare quindi arrivai un po' in ritardo, chi trovai ad aprirmi la porta al mio arrivo?
Anna, con un vestito che risaltava le sue tette.
Mi fissava sulla porta quasi per dirmi: adesso che ne pensi delle mie tette?
Per tutta la sera appena poteva, metteva in mostra il suo seno, e io sinceramente non ero dispiaciuto ...
... anzi, e lei lo capiva, sapeva che con quel suo fare da troia mi faceva impazzire.
Finita la serata decisi di lasciare la macchina ferma e di farmi accompagnare, visto che quel bicchiere di troppo lo avevo bevuto.
Elisa, un altra amica guidava, io ero dietro con Anna, che non perdeva occasione per stuzzicarmi.
Durante il breve viaggio di ritorno parlando con Elisa, le ricordai che all’indomani sarei partito un ora prima per andare a lavoro.
Arrivati scesi dall’auto, e mentre stavo per chiudere la portiera, vidi che Anna stava scendendo dalla mia stessa parte, al che le dissi:
- scusami, stavo per sbatterti la porta in faccia.
La sua risposta, sussurratomi all’orecchio fu:
- oltre la portiera,non mi sbatteresti nient’altro in faccia?
Ormai aveva superato il limite, le avrei strappato quel vestitini in quel preciso istante.
All’indomani, alle 14 partii da casa, pioveva, anzi diluviava, e fuori dalla stazione incontrai Anna; mi fermai, abbassai il finestrino, e da uomo gentile domandai se le serviva un passaggio.
Lei non rispose nemmeno, aprii la portiera e salì senza fiatare.
Stranezza, diluviava e lei? Vestitino rosso cortissimo da urlo.
Ripartendo le domandai se le andava bene se la lasciavo sotto il mio ufficio, e lei annui.
Ad un certo punto del viaggio notai che Anna, si accarezzava la gamba, prima il ginocchio e dopo la coscia, facendo in modo che il vestitino, salisse sempre più; bollivo, volevo possederla, e quello era il momento ...