Sara, la Webcam Girl 7 - L'email
Data: 11/12/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: LovelySara
... domanda, oppure un "mi sa che ti sbagli". Qualcuno le rispose anche "non sapevo potessimo scriverti email, la vuoi una foto del mio cazzo?". Andò avanti così fino al primo pomeriggio, quando nella chatroom entrò l'utente Nirvana99. Era uno dei tre o quattro su cui si erano concentrati subito i maggiori sospetti di Sara, uno di quelli con cui aveva chiacchierato più spesso nelle ultime settimane. Forse quello che più di tutti le sembrava in grado di esprimere certi sentimenti, con una tale proprietà di linguaggio. Quando mandò anche a lui il solito messaggio, la risposta si fece attendere più a lungo del solito. Poi finalmente arrivò: "come hai capito che sono stato io?". Sara quasi saltò sulla sedia dalla contentezza. Non riusciva a credere di essere riuscita in solo mezza giornata a trovare l'autore del messaggio. Ora però doveva giocarsela nella maniera giusta, se voleva arrivare a scoprire la sua identità. "mi piacerebbe se ci incontrassimo, ti va?" gli scrisse, a bruciapelo. E stavolta per la risposta dovette attendere quasi dieci minuti. "non sai quanto sarei tentato..." le rispose infine lui, evidentemente dopo una lunga riflessione. A quel punto Sara gli diede il colpo di grazia: "ho un forte sospetto su chi tu sia realmente, e il tuo... unico desiderio, come l'hai definito, non mi appare poi così irrealizzabile". Per andare all'appuntamento scelse un semplice abito a fiori, sbarazzino e giovanile, ma allo stesso tempo abbastanza sobrio. Era combattuta, da un lato ...
... voleva semplicemente assicurarsi che la persona che si fosse trovata di fronte non rivelasse mai il suo segreto, ma dall'altro... Se fosse stato magari un amico attraente? Ci avrebbe davvero fatto l'amore? La sua testa diceva di no, ma intanto prima di uscire si truccò di tutto punto. Nirvana99 le aveva dato appuntamento in un bar del centro, per quel giorno stesso nel tardo pomeriggio. Voleva dire che abitavano anche nella stessa città, eppure Sara non riusciva ancora a formulare delle ipotesi credibili circa la sua identità. A lui aveva detto di avere un forte sospetto, ma l'aveva fatto solo per convincerlo ad esporsi, e per sua fortuna aveva funzionato più che bene. Quando arrivò al bar, si sedette ad un tavolino e aspettò. E mentre era lì che sorseggiava il suo bicchiere di vino bianco, ordinato per vincere l'attesa e allo stesso tempo per farsi un po' di coraggio tramite l'alcol, si fece altri mille film nella testa. Un ex compagno di scuola, il fidanzato di una sua amica, perfino un suo ex professore dell'università... Queste fantasie si mescolavano alle persone reali che vedeva varcare la soglia del bar: ogni qual volta qualcuno veniva verso la sua direzione, o semplicemente guardava verso di lei, Sara pensava che potesse trattarsi di Nirvana99. Poi, mentre per l'ennesima volta si ripeteva nella testa le parole che si era preparata per aprire il discorso, dalla porta vide entrare suo nipote Alberto. «Ciao Alby» gli disse alzandosi, e lui rispose con un sorriso abbozzato. ...