Il ricevimento
Data: 11/12/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: DrCunnlingus
... triste, sola. Com’era possibile che nessun bifolco in doppiopetto si accorgesse di lei?
Bevve l’ultimo sorso di champagne dalla sua coppa e lo ripose sul vassoio di uno dei camerieri che transitava in quel momento. Si aggiustò il ricciolo scuro che baciava la sua fronte e, magicamente, posò il suo sguardo su di me.
Rimasi trafitto dai suoi occhi, un brivido mi percorse la schiena. Continuava a fissarmi, attendeva una reazione dal mio corpo imbalsamato. Sembrava non le interessasse altro di tutto ciò che la circondava. Risposi ai suoi sguardi in un gioco di parole sussurrate a distanza ma le mie gambe non volevano saperne di trasportarmi fino a lei.
Le sorrisi delicatamente, non volevo che gli altri si accorgessero di noi ed interrompessero quel momento; fu così che capì, si discostò dal camino e venne verso di me, lentamente, solennemente, silenziosamente per non danneggiare l’atmosfera ovattata. Quando mi fu vicina, però, cambio direzione ed uscì dalla sala.
In un istante, miriadi di sensazioni pervasero la mia mente prima di catapultarmi in una paralisi neurologica. Non so dire per quanto tempo rimasi immobile a fissare il vuoto, incapace di reagire; quando tornai in me decisi di seguirla, attratto da una energia magnetica che mi tirava a se ma, allo stesso tempo, inorridito al solo pensiero di aver forse perso le sue tracce per sempre.
Quando uscii dal salone ed entrai nel grosso atrio della villa, la vidi. Mi attendeva a metà di una lunga scala in marmo ...
... bianco, poggiata al corrimano.
Non appena mi vide, riprese a risalire la scala lentamente. La seguii con circospezione, senza, tuttavia, perderla di vista. Quando arrivai al piano superiore, la vidi entrare in una delle innumerevoli stanze.
Raggiunsi la porta socchiusa, la discostai lentamente ed entrai. Inspiegabilmente, la stanza, illuminata da una abat-jour che emanava una luce soffusa, era vuota di lei. Feci qualche passo in avanti e la cercai timidamente.
Sentii la porta richiudersi dietro di me, mi voltai e la vidi, raggiante come l’avevo lasciata.
Mi si avvicinò, mi accarezzò e mi regalò un leggero bacio sulle labbra. Ci guardammo negli occhi per un secondo e mi persi dentro di lei.
Mi prese le mani e le condusse sulla sua schiena, guidandole fino alla cerniera lampo del vestito. La aiutai a liberarsi del suo scampolo di seta finissima, che ricadde sulla moquette scura.
Era nuda, sinuosa e provocante, i seni floridi e la vita sottile, limpida e immacolata come una vergine. Rimasi incantato.
"Non hai mai visto una donna nuda?".
"Non una donna come te"
Mi sorrise e mi baciò nuovamente, questa volta con passione. Le mie mani percorsero la sua pelle liscia, sfioravano i fianchi, stringevano i glutei senza irruenza e risalivano verso seni sodi, giocavano con l’anello appeso al capezzolo destro. La baciai sul collo, risalendo a mordicchiare i lobi delle orecchie, mentre l’altra mano si insinuava dolcemente tra le sue cosce.
Le sfuggì un sospiro, ...