1. Pallavolisti 01


    Data: 11/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: archer81

    ... fabbrica dismessa e comincia a messaggiare con amici e cazzeggiare su internet cercando di ingannare la lunga attesa fino al passaggio dell’autobus successivo.
    
    Passarono circa dieci minuti finché sentii chiamare a gran voce il mio nome da parte di qualcuno a bordo di una golf nera ferma dall’altra parte della strada.
    
    Era Mirko, il capitano, che mi domandava cosa stessi facendo a quell’ora in quell’angolo dimenticato dal mondo. In realtà non aveva chiamato il mio nome ma aveva, come suo solito, usato l’epiteto ragazzino che un po’ mi infastidiva ma che a lui non so perché avevo interiormente consentito di utilizzarlo.
    
    Mi avvicinai alla sua auto e dal finestrino abbassato gli raccontai la mia disavventura; appurato in che zona della città vivessi, pur essendo completamente fuori mano per lui, mi propose di darmi uno strappo fino a casa ed evitandomi un’attesa così lunga.
    
    Buttai il borsone nel baule e mi fece salire sui sedili posteriori in quanto il lato passeggero era occupato da un altro compagno di squadra, Giacomo, con cui Mirko era molto amico.
    
    Ripartì sgommando a gran carriera e, una volta immessosi su una delle strade a scorrimento veloce, mi annunciò che era troppo presto per tornare a casa e che saremmo andati a berci una birretta; a nulla valsero le mie obiezioni circa il fatto che il giorno dopo dovessi andare a scuola.
    
    Mirko non volle sentire ragioni sentenziando che ero maggiorenne e che potevo anche non andare a scuola il giorno dopo e che dovevo ...
    ... smetterla di comportarmi da ragazzino.
    
    Il capitano aveva questo carisma e nessuno da che io lo conoscessi era riuscito a dire di no alle sue proposte qualsiasi esse fossero.
    
    Trascorremmo circa due ore in birreria e finii per essere abbastanza brillo quando uscimmo dal locale. Mi buttai stremato sul sedile posteriore in attesa di essere portato a casa ed ascoltando distrattamente i discorsi tra i due ragazzi sui sedili posteriori.
    
    Giacomo, che forse aveva alzato un po’ troppo il gomito, insisteva cercando di convincere Mirko a passare da un viale della città noto per essere luogo di prostituzione di travestiti mentre il capitano sosteneva che non fosse il caso proprio quella sera.
    
    Continuarono a battibeccare per diversi minuti finchè Mirko arrestò l’auto e fece scendere Giacomo essendo ormai giunti davanti a casa sua.
    
    Scaricato l’amico si rivolse a me che sonnecchiavo di dietro e mi invitò a passare davanti dato che lui non era un taxi. Mi trascinai quindi sul sedile del passeggero rimanendo inebriato dal suo sorriso che quella sera, forse complice anche l’alcool, sembrava essere ancora più ammaliante del solito.
    
    Nel tragitto verso casa non parlammo molto lasciando in sottofondo musica pop mentre vedevo sfrecciare davanti a me le luci della città fino a giungere a poche centinaia di metri da casa mia dove c’era un’area verde abbastanza grande adibita a parco.
    
    Mirko fermo l’auto informandomi che aveva bisogno di pisciare e che pertanto dovevamo scendere ed ...