L'amico di famiglia
Data: 02/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: viola37, Fonte: RaccontiMilu
Maggio è quasi finito, in Liguria è arrivato il primo caldo, appena in tempo per il ponte del 2 giugno. è così da quando ero piccola: con la mia famiglia lasciamo la città per goderci il mare e la seconda casa. E, come ogni anno, si organizza una festa in giardino con gli altri turisti, ormai amici di vecchia data.Solo che ora non sono più la bambina di un tempo che andava sull'altalena e giocava sulla spiaggia: sono cresciuta, ho da poco compiuto vent'anni e ben altri i giochi che mi divertono... Sono diventata una donna, ho scoperto il potere che esercito sugli uomini, il fascino che l'aspetto da bambolina bionda con gli occhi blu possa suscitare se unito a belle gambe, un sedere piccolo e sodo, un seno non così piccolo ma altrettanto sodo... I corteggiatori non mi mancano, eppure durante il viaggio in auto penso soltanto a lui, a come sarà cambiato in questi mesi, se anche quest'anno mi guarderà con lo stesso stupore misto a desiderio che mi aveva rivolto la scorsa estate, quando ci eravamo incrociati giusto una volta: io, appena tornata dall'esame di maturità ero passata a salutare suo figlio, mio coetaneo ed amico di infanzia, lui stava trascorrendo una breve vacanza dal lavoro.Ripensavo a quello sguardo di un'estate prima mentre mi preparavo per il brunch, scegliendo con cura la lingerie e il vestito: volevo essere sexy e innocente allo stesso tempo, un mix che agli uomini di solito fa impazzire.Optai per un abitino bianco leggero, la gonna ...
... fluttuante di seta che con il vento si sarebbe leggermente sollevata o aderita al corpo... in modo strategico, la biancheria intima di pizzo color avorio, con un perizoma ridottissimo, le zeppe che danno quel centimetro in più che non guasta, i capelli sciolti e mossi sino alle spalle, un trucco leggero e una spruzzata del mio profumo preferito.Ero pronta, ed appena raggiunsi gli altri in giardino, lo cercai, un bicchiere di mimosa in mano e fare indifferente. Stavo parlando con un'amica di mia mamma, quando sentii la sua voce alle mie spalle che ci salutava. Era lo stesso uomo affascinante che ricordavo, gli stessi occhi verdi, lo stesso fare elegante, lo stesso fisico lontanissimo da quello che ci potrebbe aspettare da un uomo di quasi cinquant'anni. �Come va l'università?�, �è così dura economia o pensavi peggio?�, �Quanto vi fermate?� ecc. ecc. I soliti discorsi banali di sempre, ma nei suoi occhi qualcosa era cambiato... con una scusa mi allontanai, attenta a camminare lentamente e sinuosamente, per mettere in evidenza il mio bel culetto, le mie gambe... L'idea che mi stesse osservando mi eccitava. Ma dovevo aspettare il momento giusto.Anche quando eravamo da due parti opposte del giardino, lo tenevo d'occhio, se incrociava il mio sguardo lo fissavo ammiccante per imbarazzarlo, finché notai che stava entrando in casa. Lo seguii e lo vidi entrare nel bagno al piano superiore: la situazione perfetta, l'idea che tra poco sarei stata vicinissima a lui aumentava la mia ...