Sensazioni
Data: 12/12/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: IVO 61
Te la vuoi piantare di guardarmi le cosce ? sei solo un bambino, dai vai a casa mi innervosisci………, “sei tu che mi mandi fuori di testa, penso sempre a te”……….., a me o a questa ? cosi dicendo mi batto la mano sull’inguine e rido………………, dai non ti mettere idee stupide in testa, hai solo sedici anni, sei un moccioso fastidioso………. , cosi dicendo mi giro e continuo a lavare i panni alla fontana, sentivo il suo sguardo, quel vestitino di cotone stampato, le forme abbondanti il sudore, il caldo, il rumore dell’acqua, tutto mi sembrava intimo eravamo soli stavo a due metri da lui…….., mi giro , lo squadro, era arrossato, teso , sentivo che qualcosa stava sfuggendo …………, ancora qui stai, dai vattene …, “fammi vedere qualcosa e poi me ne vado”……., tu sei completamente scemo……….., “se tu fai vedere qualcosa a me, io faccio vedere qualcosa a te”……….., mi venne da ridere………. sei solo un moccioso…………, guarda cosa ti perdi……….., e mi piegai in avanti, pensavo di dominarlo, volevo solo fargli intravedere le cosce…., fu un errore, mi stavo eccitando……………, sentire il suo respiro farsi affannoso un lampo mi rendeva vulnerabile , ero femmina ora, alzavo il vestitino, fino al bordo delle mutandine, mi appoggiavo al muro………… guardare e non toccare capito? Non rispondeva più, sembrava inebetito, gli occhi una fessura, “dai, non ti fermare, ti prego, fammi vedere le cosce “ lentamente arricciai ancora il vestito ora non si rideva più, poi in un raptus si tolse gli slip, nudo il suo sesso ...
... vibrava stretto tra le mani, “mi sego, mi sego per te, sei bella” come un lamento stava entrando nel cervello, socchiusi gli occhi, alzai con calma la gonna, le mie mani, ora languide si posarono sul sedere come a proteggerlo, ultimo baluardo di decenza, non lo guardavo più ma sentivo che si era avvicinato, per un secondo tutto si ferma, inizio a sudare, la sua mano sul fianco, non lo caccio, anzi mi ammorbidisco, lo provoco, inarcando le curve, resto immobile poi tutto inizia, mi sposta le mani e si impadronisce del mio culo, me lo impasta, è nervoso, non riesce ad essere fluido, non volevo muovermi ma il controllo è solo un ricordo ormai, mi faccio scivolare le mutandine, le abbasso fino ai ginocchi, sento un grugnito sordo mi è gia sopra…………….., fermati bambino mio, aspetta, lo sentivo vibrare davanti alla mia intimità, un rivolo di saliva mi inumidiva le labbra, chiusi gli occhi e spinsi indietro il bacino. Era dentro ora, caldissimo, mi sentivo riempita tiravo fuori la lingua per leccare le dita della sua mano succhiavo il suo sudore come un’ebbra si ingozza nel vino, come una bambola silenziosa, troppo silenzio, pesante, anche le gambe erano pesanti Soffiava calore sul suo orecchio, con la lingua gli inumidiva il lobo e le sussurrava “domani quando ci ripenserai avvertirai un pugno allo stomaco, niente ti ritornerà a posto come prima, nel fisico e nel cervello………………….., sarai solo per me, vivrai solo nell’attesa che io venga a violarti di nuovo.. Stava aspettando, lo sentivo ...