1. Sex & Breakfast 2 - il tradimento


    Data: 02/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Maks, Fonte: EroticiRacconti

    ... indomabile sorriso, complici e vittime delle stesse sensazioni. Al rientro in casa trovammo i nostri rispettivi coniugi, Sandra e Thom, scompostamente addormentati sul divano, con l'ultima vodka lasciata a metà ancora stretta nella mano di lui sul petto di mia mia moglie, che quasi russava col capo adagiato sulla pancia di Thom e le gambe distese e nude sul tavolino da tè. Alla vista di quella scena, io e la bionda scoppiammo in una sonora risata subito trattenuta. Ma vedere Sandra in quella situazione di promiscuità eccitò ulteriormente il mio animo già sú di giri: afferrai per mano Joanna e la portai nella loro camera, l'abbracciai, la strinsi come a voler sentire ogni centimetro del suo corpo su di me, l'accarezzavo lentamente, come per accertarmi che fosse vera, la annusavo, le sfioravo il viso con le labbra, assaporandone il profumo, la pelle, il respiro. Sentivo il suo cuore accelerare, il suo generoso petto in cerca d'ossigeno gonfiarsi sempre più velocemente, e di nuovo ci abbandonammo ad un bacio appassionato, come naufragi in mare aperto soffocati dalle onde del desiderio. Stavolta non mi fermai al primo capogiro e le mie mani poterono godere appieno di quel corpo da favola: dai ...
    ... fianchi salii ai suoi seni, delicatamente, mentre i polpastrelli dei miei pollici si avvicinavano ai suoi grandi capezzoli in fiera erezione. Bastò sfiorarli e fu come azionare un interruttore che ci proiettò ad un livello di eccitazione non più padroneggiabile: era chiaro che ora non ci saremmo più fermati. Aiutai Joanna a liberarsi convulsamente del copricostume e cademmo sul lettone, alla improrogabile ricerca dell'orgasmo. La presenza dei nostri coniugi sbronzi nella stanza accanto mandava alle stelle l'adrenalina: le scostai il tanga, le palpai la figa calda e ansiosa, la massaggiai esternamente percorrendone le labbra per tutta la loro lunghezza, fino all'ano, penetrandoli appena, poi scesi ad affondare il mio viso in quel caldo e accogliente nido d'amore. Bastarono poche leccate, intense, complete, profonde, che già il suo corpo presagiva l'orgasmo, che propiziai prepotente infilzandola con due dita in figa e le mie labbra sul suo clitoride. Esplose portandosi il cuscino in volto per non attutire i gemiti di piacere, poi giacque stremata. Riposammo così qualche istante, le baciai una guancia e tornai a casa, da mia figlia. Attraversai il salone per uscire, Sandra non c'era più... Oh, cazzo! 
«123»