Il colino cap. V
Data: 15/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: passepartout
Entriamo nella sua stanza e penso come sia curioso cambiare lo stato d’animo nello stesso luogo a distanza di pochi minuti. Accende una delle due lampade da terra, le pareti verdi s’illuminano in maniera soffusa, l’arredamento scarno ed essenziale è elegante, il letto con la testata in fodera mi sembra immenso, Olivia vede il mio sguardo rivolto all’alcova e immagina ciò che sto pensando: “Sdraiati.” Mi dice. Mi tolgo le scarpe ed i calzini e mi accomodo sul letto, di nuovo a disagio, mi chiede di guardarla, comincia uno spogliarello. Inizia a togliersi il gilet con gesti armoniosi e lenti, poi comincia a sbottonare la camicetta, la pelle diafana si confonde con il colore bianco del tessuto, la tira fuori dalla gonna e se la toglie, indossa un reggiseno viola, merlettato. Non smette mai di guardarmi ed io ho gli occhi incollati su di lei. Tira giù la zip della gonna, ancheggiando sensualmente la fa scivolare sulle cosce come forbici sulla seta. Il coordinato viola delle brasiliane è magnifico, il fisico proporzionato, immagino sia vicina ai cinquanta, ma è una donna che cura il suo aspetto, è soda e attraente, sento il mio sesso crescere negli slip, forse se ne accorge dalla luce dei miei occhi: “Ti piaccio Bruno?” Mi sussurra dal fondo del letto. Biascico qualcosa con quella che dovrebbe essere la mia voce, poi la schiarisco e mi ripeto con più vigore. Non capisco il mio imbarazzo, era quello che desideravo, sono qui con lei nella sua camera da letto, è quasi nuda a pochi ...
... metri da me, ha la seria intenzione di fare l’amore con me ed io? Mi alzo e la raggiungo in fondo al letto, l’abbraccio e la bacio con belluino vigore, sento le labbra bollenti e la lingua umida giocare con la mia, le sue mani si posano sui miei glutei, poi la mano destra si sposta verso la patta e afferra il rilievo del mio pene gonfio, slaccia i pantaloni e abbassa gli slip, è turgido. Si mette in ginocchio, le calze autoreggenti viola mi eccitano almeno quanto la sua bocca sulla mia cappella. La sapiente lingua carezza la pelle tesa, l’assaggia prima di cominciare a succhiarla, massaggia lo scroto e lo stringe delicatamente con la mano sinistra. Sento i brividi corrermi lungo la schiena. Mi spinge verso il letto, mi sfila i jeans e gli slip e si sdraia fra le mie gambe riprendendo da dove aveva lasciato, mentre mi succhia massaggia con la mano sinistra la pancia e mi guarda in una maniera tale da sentire il cazzo gonfiarsi a dismisura nella sua bocca. Ho voglia di toccarla e leccarla anche io. L’afferro per le braccia tirandola verso di me, la bacio di nuovo e le dico che voglio fare un 69, mi sorride maliziosa e monella, fa qualche passo indietro sul letto e poi mi scavalca con la gamba destra, sistemando il suo sedere sopra il mio viso. Le sfilo le mutandine, le annuso e le lecco, poi le lancio per terra. Carezzo con sensualità il suo opale prima di cominciare a leccare il buchino scuro che si trova alla sommità, lo ricopro di saliva e ci gioco con il dito allargandolo, ...