1. AMORE SUI PICCOLI CARPAZI


    Data: 15/12/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Dunklenacht, Fonte: RaccontiMilu

    Morgenburg, 14 novembre 1872.Quel giorno d'autunno il vento soffiava forte sui Piccoli Carpazi.Era una sorta di brezza impetuosa, che aveva il sentore delle grandi città russe, dalle cupole verdi o vermiglie, dai tetti che assomigliavano a quelli dei templi d'Oriente, dai profumi indicibili, che avevano l'aridità dei grandi deserti freddi e sabbiosi dell'Asia.Il sole era meraviglioso sulle conifere e, in particolar modo, sulle fronde lievi delle betulle, che non cessavano mai di muoversi nei chiaroscuri di quella stagione perduta. Qua e là, lungo la strada piantata ad aceri che conduceva al piccolo paese di Morgenburg, ci si imbatteva in contadini, che portavano il badile o il forcone sulle spalle, od erano intenti a menare delle pariglie di buoi o di cavalli bianchi verso i pochi campi, ricavati dai non numerosi spazi di verde che la montagna aveva donato all'agricoltura.A ridosso del muro grigio e un po' decrepito di una casa dal tetto aguzzo, verde, spiovente, vidi del fieno ammonticchiato; sul fianco di quella specie di montagnola, avevano adagiato un forcone arrugginito. Lì accanto, vi erano anche delle fascine di legna da ardere, preparate in previsione del duro inverno. Dalla finestra semiaperta trapelava una luce; all'interno di quella dimora di campagna vi erano cinque o sei beoni, che tracannavano della birra scura e danzavano intorno ad un tavolo ricoperto con una tovaglia a quadri bianchi e rossi. Le grida, i canti e le imprecazioni di quei bifolchi erano ...
    ... talmente forti, che s'udivano persino lungo la strada maestra.Da dietro una delle colline ricoperte di betulle che circondavano Morgenburg, vidi spuntare un piccolo cavallo bianco, che sembrava un pony: trascinava lungo la salita un carretto dalle ruote di ferro. Quel largo sentiero era ricoperto di foglie dorate, autunnali; lungo i suoi cigli, i contadini del luogo avevano raccolto degli imponenti mucchi di fieno e di foraggio, che avevano i colori evanescenti dell'autunno. La lunga briglia di cuoio di quel destriero dal candido manto era tenuta stretta dalle belle mani di una giovane.Man mano ella proseguiva lungo quella salita, le sue belle fattezze si disegnavano davanti ai miei occhi, nel vento, in quell'aere dorato e un po' freddo.- Arrì! - gridò la giovane del mistero. - Avanti, puledro, ai fienili! Ai fienili!Quella splendida ventenne portava il nome di Henriette e, come quasi tutte le ragazze del luogo, aveva i capelli biondi, che, in quel mentre, erano avvolti in un gran fazzoletto verde scuro. I suoi amici boschi le avevano insegnato ad essere amica di tutti gli esseri viventi che abitavano sui Piccoli Carpazi. Era una contadina di montagna, che amava tanto i cavalli bianchi e le passeggiate nelle foreste, sotto le betulle o i faggi.All'improvviso passò un giovane, su di un calessino tirato da un destriero che trottava a gran velocità. Sembrava un ragazzo sulla ventina, figlio di montanari del luogo; alla vista di Henriette, egli alzò un braccio, in cenno di saluto e lei, ...
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