Carnevale del cazzo
Data: 16/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: chupar
... intimorito, ma eccitato come non mai e quella del tipo, con tanto di cappello, parrucca e baffi finti: "Ho visto che ci sai fare di bocca, ma ora stai a novanta e lascia fare a me. Ho poco tempo."
Dopo una nuova stoccata potente, precisa, sentii scorrere quel ferro rovente e completamente depilato nel culo: "Ti fotto! Ummhhh...mi ricordo quando ci portammo quella troia in infermeria..."
Era un maestro nel movimento di bacino. A cosce larghe, spingeva, contraendo le natiche. Sudato, si tolse cappello e parrucca. Maschio, stempiato, porco...Stavo godendo ancora mentre un altro sconosciuto mi possedeva. Mentre un uomo mai visto prima mi stava prendendo con la forza.
Un vero e proprio orgasmo arrivò quando mio cognato, apertosi la tuta dal didietro e portandosela sui fianchi, camminando a fatica a torso nudo, si era avvicinato, continuando a menarselo e cominciando ad accarezzarmi. Sborrai mentre lo vedevo schizzare sul cofano dell’auto, mentre parlava della doppia penetrazione fatta con la tipa dell'infermeria con quell’altro uomo che allora era dentro di me e che, dopo un altro buon numero di colpi, mi si scaricò dentro spingendo a fondo: "Porca puttana, Vacca boia, mignotta….Sììììììhh..."
Si spostó da me, mentre il suo cellulare squillava. Evidentemente era la moglie: "Bella chiavata! Almeno con quelli come te non c’ho rischi di marmocchi!". Rispose: "Oh...amo' e che cazzo! Sto a fuma' fori? E che sei della polizia? N'attimo, no?"
Mio cognato, non dandomi ...
... neppure il tempo di riprendermi, mettendomi spalle al muro, m’infilò la mano tra le chiappe gocciolanti: “Sei ancora calda?”
Il romano, andandosene: "Più che calda sta piena piena...Oh...ce vedemo dentro! Io stavo a fuma' co' te, chiaro?"
Io, rivolgendomi a mio cognato: “Ma sei impazzito? Già per quello che mi hai fatto fare, ti dovrei denunciare, poi se dico che mi hai costretto a fare certe cose a casa…sei finito.”
Non volle sentire ragioni e spintomi in un altro punto del cantiere, mi ritrovai davanti ad un ampio repertorio di membri maschili, grossi, medi, spessi, sottili, più o meno nodosi, ma tutti con un elemento che li accomunava: farli venire di mano e bocca. Cominciai il mio compito.
Per primo scelsi l’intramontabile Elvis in tuta bianca con cintura e sciarpa rossa. Nettamente più figo dell'originale era il più grosso del gruppo. Lo spompinai mettendoci anima e corpo - "Che succhiabigoli, tra un po' me lo stacchi!" - lasciando che alla fine il tipo bestemmiasse il suo piacere sotto quegli occhiali da sole a specchio. Allontanai il viso, appena capii che l'orgasmo era vicino, ma inutilmente. L'uomo mi afferrò la testa, spingendola contro di lui, affondando come se nulla fosse.
- "Eccolo.. Dai… Dai…"
Mi piantò la cappella in gola e mi afferrò il capo per tenermi vicino al suo pube: "Sborro… Oh… Sì, cazzo! Vengo, ti vengo in bocca!"
Ingoiai tutto, non avendo alternative.
Guardai gli altri cinque, con aria preoccupata. Mio cognato mi rassicurò: "Su, ...