1. Carnevale del cazzo


    Data: 16/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar

    ... datti da fare…Non è mai morto nessuno per aver ingoiato più sborra del solito."
    
    Mi sentii veramente una puttana, una sporca puttana.
    
    Non persi altro tempo, e già la verga del secondo uomo, un “messicano” con poncho e sombrero, fu comodamente accolta nella mia bocca finchè non sentii il suo caldo seme maschio scivolarmi lungo l’esofago.
    
    Poi il terzo, un gran maschione peloso vestito da Olivia che si accostò ad un quarto, un tipo muscolosissimo vestito da Braccio di ferro. Aveva delle braccia enormi, peli sul petto, tatuaggi ovunque. Quella canottiera a righe su di lui diventava un sogno erotico da strappare così come il compare sembrava, vestito da donna, voler mostrare ancora di più il suo essere maschio. Si sollevò la gonna. Il suo cazzone fu liberato dalle mutande, spuntando come una molla in tiro. Dai pantaloni azzurri con elastico in vita, già sporgeva un uccello non molto lungo ma, grosso, dell'altro. Mi mise in testa il suo cappellino bianco stampato e, tenendo in bocca la sua pipa, mi disse con accento lombardo: “Muoviti…svuotaci le palle.”
    
    Li sentii crescere in me. Succhiai, risucchiai e toccai quei sessi duri e le palle tese. Li sentivo pulsare in bocca. Stavano per godere. Lo capii dai loro gemiti. In breve, fiotti di caldo sperma colpirono la mia faccia, per poi raccoglierli con le ...
    ... dita per ingioiarli.
    
    Rimasti soli, mio cognato mi fece alzare e girare. Me lo sentii incollato dietro. Il suo arnese premeva sulle mie chiappe e le sue mani erano a coppa sulle mie tettine. Spostando la gonna e scorrendo con il polpastrello, affondò prima uno poi due dita nel culo sfondato. Respirava affannosamente, mentre il mio culo si spurgava del piacere altrui. Sfilando la mano e staccandosi leggermente si denudò il cazzo. Me lo puntò tra le gambe. Abbassando lo sguardo vidi la sua cappella spuntare tra le mie cosce. I miei testicoli gli si poggiavano sopra, sfregando su quel pene inumidito dallo sperma che mi colava dall’ano. In pratica gli stavo facendo una sega a cosce strette. Avrebbe voluto fottermi, ma eccitato dalla situazione, venne così, schizzando sulla parete.
    
    Mentre andavamo nel locale, lo costrinsi a dirmi come aveva organizzato la mia cessione ai suoi “amici” e quanto gli avessero dato per avermi. Mille euro era stato il prezzo che avevano pagato per avermi a completa disposizione.
    
    Gli diedi del coglione. Perché, se avesse voluto, avrebbe potuto tirare su il prezzo anche in maniera importante.
    
    - "Sì, sei un gran rottoinculo, ma ragioni bene."
    
    Mi diede ragione anche perché i due buttafuori che avevano fatto da palo e che mi aspettavano, non erano inclusi in quella tariffa.
    
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