Lunedì 10 aprile 2017
Data: 16/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: ilrosso
Oggi è una mattina splendida, cielo terso, sole pieno, temperatura gradevole, purtroppo sono in stazione il lunedì, con l’aggravante dell’alba.
Ho appuntamenti in Milano già dalla mattina, questo mi stanca, il pensiero corre verso la giornata faticosa ed impegnativa, il mio volto ne è la conferma, la freccia è ferma su uno squallido binario, sembra mi attenda, la osservo e mi innervosisco ancor di più, va bene andiamo a farci crocifiggere dalla professione mi dico , e salgo.
Sono le 06:50, stazione di Firenze, prima fermata, pensavo di riuscire a chiudere gli occhi, anche per soli pochi minuti, nulla, non mi è possibile, sono un maledetto, il vagone è semivuoto ed io sono solo, sento salire a bordo persone, una voce gentile, proveniente dalle mie spalle, mi chiede permesso, mi volto, guardo, sono sorpreso, una giovane donna in carriera mi appare, elegante con valigetta in pelle 24 h, sicuramente una professionista, la riguardo e penso, bella Femmina.
Si accomoda al mio fianco destro, saluti di circostanza e qualche minuto di imbarazzante silenzio, ed è lei che rompe il ghiaccio ed il mio torpore offrendomi una caramella alle erbe, si presenta, è una giovane avvocato che tutte le mattine si reca in Milano in uno studio legale dove svolge la sua attività, sposata, un figlio, marito ingegnere e bla…bla..bla…
Il tragitto è relativamente breve, le frecce corrono, siamo già a Bologna, ci siamo un po’ raccontati, hai un bel sorriso le dico, con la scusa di guardare ...
... attraverso il finestrino mi avvicino, la guardo negli occhi, scuri, profondi, mi sento terribilmente attratto, il tempo si ferma, che incredibile sete illumina i nostri sguardi, ci baciamo, ci baciamo con passione, le lingue dentro alle bocche si intrecciano, le mani si afferrano, si sfiorano tremanti, gli occhi si chiudono, non servono parole per descrivere la passione.
Mentre riapriamo gli occhi il treno rallenta, Reggio Emilia, ci guardiamo intorno, la carrozza non è affollata, gli sguardi ora sembrano dire: che sta accadendo? Per quale mistero i cuori battono come due innamorati, siamo distratti, siamo persi nel necessario bisogno d’affetto, non è difficile sorriderci, non è difficile esser felici.
Ci siamo trovati per caso, ci siamo guardati per caso, si sono mosse solo le anime, si sono riconosciute, un copione di un film, un copione che noi rispettiamo, le mani ci cercano, sfiorano delicatamente i corpi, ci accarezziamo come due adolescenti incoscienti, illudendoci che ciò non abbia termine, ma il tempo è senza poesia e la freccia è troppo veloce, Milano è qui.
Come in un circo ci scambiamo i nostri numeri, vorremmo raccontarci, vorremmo troppe cose, un ultimo casto bacio all’uscita della stazione, un ultimo sguardo mentre due macchine ci attendono in questa frenetica città.
Saluto l’amico che mi è venuto a ricevere, salgo sull’auto e ci dirigiamo in una pasticceria alla moda, per me è la prima volta che vi entro, non conosco codesto locale, ordiniamo la ...