1. Lunedì 10 aprile 2017


    Data: 16/12/2018, Categorie: Etero Autore: ilrosso

    ... colazione….e tu entri sorridendo e salutando, lo stupore sui volti dei nostri accompagnatori è imbarazzante, quando urliamo i nostri nomi ed immediatamente ci abbracciamo e baciamo, lo stupore aumenta esponenzialmente.
    
    Non ci promettiamo niente, con sofferenza ci rechiamo a svolgere i nostri compiti, solo una frase mi esce dalle labbra, voglio mischiarmi con il tuo calore, voglio stringerti con la mia passione, prima di salutarti con un bacio.
    
    La giornata si svolge come preventivato, visite, pazienti, pazienti, visite, l’umore è cambiato, alle 16:00 termino, ti chiamo, anche tu ti sei liberata, io ho un treno per Viareggio alle 20:10 e tu alle 20:20 per Firenze, siamo sicuri che ci sentiamo importanti, tanto importanti, percepiamo il bisogno di toglierci i vestiti, il bisogno di fare l’amore e lo vogliamo fare qui subito.
    
    Conosco un hotel accanto alla stazione, vi ho soggiornato per anni, chiamo e prenoto una camera, tu sei già lì quando arrivo, i nostri sorrisi sono l’incanto, non riusciamo a trattenerci, ci stringiamo e corriamo verso una porta, una porta da poter chiudere alle spalle.
    
    Ora siamo io e te soli, affamati delle nostre carni, assetati dei nostri fluidi, impregnati dalla giusta e sana follia, eccitati da morire, le mie mani ti stropicciano i capelli, i nostri occhi nuotano in quell’oceano profondo che è la passione, faccio cadere la tua giacca, il vestito scende per liberare il tuo seno, i capezzoli son ritti, le dita li afferrano, la lingua ...
    ... raccoglie i tuoi profumi sul collo, tremi, vibri, mentre mordo il tuo seno, apro la bocca ed inizio a giocarci.
    
    Sei stupenda, ora ti ho davanti nuda, sei stupenda, apro la zip del pantalone e ti chiedo di ricevere il mio pene nella tua calda bocca, in ginocchio, lo devi leccare, inizi a giocare con la lingua, sei brava, mi piace, mi guardi negli occhi prima di penetrarti la gola, lo ingoi, non riesci a respirare, rigurgiti di saliva cadono a terra copiosi, brava, brava così.
    
    Il mondo si è fermato, ho la necessità ti penetrarti, ora, subito, immediatamente, ti sdraio sopra alla scrivania, la vagina esposta, la sfioro con un dito, sei fradicia, mi urli fammi godere, per favore fammi godere, subito ti penetro, il ritmo sale, tu apri le gambe sempre più, il sudore compare sulla pelle, il contatto tra i corpi ne cambia il profumo, una passione, una selvaggia passione.
    
    Ora mi urli di spingere più forte, vuoi sentire dolore, sai che lo sentirai, il pene al tuo interno è marmoreo, è cresciuto notevolmente ed ora provi dolore, nonostante la vagina sia completamente bagnata, sei incredula della voglia che ti ha sopraffatto, non trattieni le urla, ti sfuggono parole di fuoco, stai esplodendo, i tuoi liquidi schizzano, il piano della scrivania è zuppo di te, li raccolgo con la mano e li porto alla tua bocca, la lingua saetta sulle mie dita cercando di non perdere nulla del prezioso seme.
    
    Mi fermo, immobile dentro la carne, attendo che i tuoi fremiti si plachino, lentamente riprendo a ...