LA CANTANTE DEL GRUPPO
Data: 16/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: bono
LA CANTANTE DEL GRUPPOQualche anno fa con un gruppo di amici, decidemmo di mettere su un gruppo musicale col quale, oltre a passare del tempo in maniera sana, potevamo anche fare qualche euro animando feste di matrimonio, compleanni, sagre di paese ecc. La cosa funzionò bene, ci accorgemmo però, che mancava la voce femminile, così iniziammo a contattare diverse ragazze, dopo tanti tentativi, trovammo la voce che ci interessava. Era la voce di Monia, una ragazza che conoscevamo bene un po’ tutti, ma che non avevamo contattato perché sapevamo fosse fuori per studi.Monia è sempre stata una bella ragazza, 26 anni, sveglia e vivace, alta 1.65, snella, fisico ben curato, capelli neri e lunghi fin sopra le spalle, occhi neri, carnagione oscura ma non eccessivamente, quel tanto da rendere una donna affascinante e seducente, gambe affusolate, cosce ben scolpite e sode, un culetto alto e sodo e una terza di seno. Insomma la ragazza perfetta che tutti i maschietti vorrebbero avere accanto a loro e che mostrerebbero come trofeo mentre passeggiano mano nella mano; l’unico suo difetto, quello di essere un po’ ingenua, ma questo, a mio parere, ha poca importanza. A me è sempre piaciuta, ma un po’ per l’età (lei 26 io 35) un po’ perché ci conosciamo da bambini, dato che siamo vicini di casa, ho sempre cercato di non farmi venire certi grilli per la testa; ma ora era diverso.Era ovvio che Monia doveva imparare e provare le sue canzoni al di fuori delle prove d’insieme, e siccome gli altri ...
... componenti del gruppo avevano poco tempo libero se non quello che dedicavano per provare insieme, toccò a me, che avevo i pomeriggi liberi, aiutarla a provare. Iniziammo così iniziammo a provare da soli, e man mano che passavano i giorni la nostra amicizia diventava sempre più stretta, più intima e confidenziale, passando pomeriggi e sere intere a parlare e a confidarci l’uno con l’altra. Tra di noi non c’erano ne segreti ne tabù, a volte lei esagerava, si vestiva con vestitini leggeri e corti mettendo in bella vista le sue splendide cosce, o si sedeva abbastanza comoda a gambe aperte facendo intravedere il suo intimo, o si sistemava le calze alzando del tutto il vestito… beh immaginate che spettacolo.Diverse volte ci capitò di viaggiare insieme, una sera mi chiese di fermarmi in area di sosta perché doveva far pipì; fin qui tutto normale, se non che, una volta scesa dalla macchina, al posto di mettersi nascosta al riparo dalla luce dei fari per non farsi vedere, si mese di fronte a me, in bella vista, alzò il vestitino, abbassò il perizoma ed iniziò a fare il suo bisognino, finito il tutto salì in macchina chiedendomi se mi fossi girato dall’altra parte o se avessi visto il tutto; che dovevo dire? Ovvio che feci finta di nulla, chiedendo cosa avrei dovuto vedere; in realtà stavo soffrendo maledettamente, col cazzo duro che premeva da sotto i pantaloni. Non vedevo l’ora di arrivare a casa, così da potermi sfogare con una sega.Non volevo mancargli di rispetto ne tantomeno creare ...