Il gioco di silvia
Data: 02/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Alexmn78, Fonte: Annunci69
Vidi per la prima volta Silvia ad un matrimonio. Era settembre inoltrato, aveva appena smesso di piovere e l'aria pungeva. La cerimonia era stata pesante e spocchiosa, con tutti quei fiori e la boriosa omelia.
La intravidi all aperitivo, con un abito a tubino nero, capelli sciolti neri, labbra avvolte in un rossetto rosso rubino e sandali con tacco. Non rideva molto, ma era molto attenta alle conversazioni. Tra le risate fatue delle sue amiche, Silvia si girò e incrociò il mio sguardo: subito il suo magnetismo mi catturò, incominciai a fluttuare nel vortice della sua presenza, subito fui ostaggio dei suoi occhi scuri e profondi come un mare accarezzato dai venti. Iniziò la cena. Destino volle fosse seduta ad un tavolo di fronte al mio. Non riuscivo a staccarmi da lei. Fissavo i suoi capelli dondolare sulle spalle, con gli occhi seguivo la forchetta che si poggiava su quelle labbra carnose; guardavo la sua eleganza, le sue gambe affusolate che si accavallavano: morivo dalla voglia di sfiorarle. Il mio desiderio cresceva: avevo fame di lei, della sua carne. Di fianco a me alice continuava a parlarmi del suo gatto e intanto mi sfiorava con il piede: erano anni che ci provava con me, dopo una mezza scopata da ubriachi.
Desideravo Silvia, bramavo e la voglia di lei offuscò ogni mio pensiero: la fissavo e la sentivo vibrare dentro di me, nel mio petto, nella mi pancia. Mi feci sotto con la sedia, le gambe di Alice mi sfioravano, io le afferrai la mano e la misi tra le mie ...
... gambe: lei stupita iniziò ad accarezzarmi sotto la tovaglia, io bevevo e fissavo Silvia. Alice sentiva il mio piacere tra le dita, ma io sognavo Silvia, sognavo le sue mani, le sue cosce. Alice sentiva il mio sesso sempre più duro ed iniziò a toccarlo più forte mentre nel frattempo parlava con la madre della sposa; con le due dita abbassò la zip ed infilò la mano: iniziò a premere con il palmo sulla punta, sopra gli slip. Silvia si girò verso di me e vide subito la mia espressione: si accorse subito del piacere sul mio volto. Inclinò la sedia e si mise a guardarmi con un mezzo sorriso enigmatico. Silvia si accorse di tutto e rimase lì a guardarmi mentre Alice mi toccava.Silvia di scatto si alzò e si diresse all interno. Subito tolsi la mano di Alice dai miei pantaloni e mi precipitai dentro. Era un casale molto antico e tra il via e vai dei camerieri mi inoltrai in queste stanze piene di arazzi e oggetti antichi. Cercavo Silvia disperatamente in ogni luogo: i miei occhi erano disperati e la mia fronte madida. Andai verso il vigneto, con il cuore che mi scoppiava. Tra gli alberi intravidi un casolare e corsi verso di esso. Il casolare era fatiscente e ricoperto di foglie rampicanti, provai a tirare la porta ma era sbarrata. Feci il giro sul retro, tra le foglie rossastre trovai una finestra con un vetro rotto, spostai le foglie e vidi. Vidi Silvia su una vecchia sedia a dondolo, con la gonna alzata, inginocchiata di fronte a lei vi era Cristina, la sorella e testimone della ...