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Nero come la notte dolce come il miele
Data: 17/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Spettro82
Conoscevo Max ormai da quindici anni, ero da sempre la sua massaggiatrice, ormai le mie dita conoscevano ogni centimetro di quel corpo d'ebano come se fosse il mio. Era arrivato in Italia con un matrimonio combinato che gli aveva permesso di indossare una maglia azzurra che non aveva mai sentito veramente sua, era sfuggito alla povertà della sua Cuba ma non agli incubi di un sogno olimpico sfumato con due maglie diverse. Ora che gli anni gli riservavano solo bollette da pagare e incontri clandestini in qualche bettola molte persone che gli stavano attorno erano evaporate come rugiada all'alba di un nuovo giorno. Da ragazzina dopo aver passato le dita su quei muscoli avevo spesso fantasticato su di lui e nello sgabuzzino con ancora il suo profumo sulle mani mi ero piegata in ginocchio sul pavimento, immaginando dentro di me quel palo nero che avevo intravisto sotto l'asciugamano più di una volta. Mi ero masturbata furiosamente fino a restare senza fiato, ma non avevo mai avuto il coraggio di trasformare le mie fantasie in qualcosa di più concreto. "Ciao Max quando hai fatto l'ultima infiltrazione alla schiena?" Lo chiesi mentre si sistemava l'asciugamano in vita, la sua schiena martoriata era un affresco di muscoli e cicatrici. "L'altra settimana, mettimi in sesto che venerdì devo fare un altro incontro...." Le mie mani iniziarono a danzare sul suo corpo "Sai che a furia di botte e infiltrazioni finirai su ...
... di una sedia a rotelle prima o poi." Il suo bellissimo sorriso si accese mentre girava la testa verso la mia scollatura lasciata colpevolmente aperta. "Se non combatto non mangio, mi hanno fatto una proposta ma....." Il mio seno era davanti ai suoi occhi, l'intimo lo strizzava e ne esaltava la burrosa rotondità. "Allenare? A trentotto anni di esperienza ne hai da vendere direi...." Mi ero appoggiata a lui, non era necessario ma il contatto con il suo corpo fu' quasi una reazione naturale mentre le mie dita scioglievano le sue spalle. "Dai Nicolle non scherzare sono solo un povero negro, quando si parlava di olimpiadi ero figlio di questa terra, ora Invece sono un relitto cubano abbandonato su di una spiaggia di un paese che non si ricorda neppure che esisto." I suoi occhi si staccarono dal mio corpo e si abbassarono come privati della loro luce naturale. Max era bellissimo, la sua pelle di un nero profondo, i lineamenti ingentiliti da chissà quale miscuglio di sangue europeo e due occhi del colore dell'ambra che mi avevano sempre fatto impazzire. "Mi hanno proposto di fare un film porno......" Mi mancò il fiato per un istante. " ha! Be' direi che il fisico non ti manca, ma è anche questione di testa, non deve essere facile così davanti a tutti con una donna che conosci a stento" Si girò sul fianco e non potei fare a meno di guardare tra le sue cosce dopo quello che aveva appena detto, l'asciugamano ...