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Nero come la notte dolce come il miele
Data: 17/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Spettro82
... per un attimo mi fece intravvedere un cazzo che anche se a riposo sembrava quello di un asino. "Non è un problema mi basta la pelle di una donna a contatto con la mia per eccitarmi" Vedevo che la posizione che aveva assunto non era casuale, voleva che notassi l'effetto del mio tocco su quella sberla d'ebano che aveva tra le gambe. "Quindi tutti questi anni a toccarti....." Sorrise e mi fece salire lentamente le dita lungo le cosce. "Un inferno, ho dovuto pensare a cose che neppure immagini per evitare questo" Si girò completamente sul fianco, il cazzo aveva superato i venti centimetri, sentivo il suo odore di maschio assalirmi i sensi. "Pensavi a Paperino e Pluto quando ti passavo le dita sugli addominali?" La sua mano arrivò al mio intimo, ormai eravamo arrivati alla svolta, potevo togliermi buttandola sullo scherzo oppure..... Lo guardai in quelle due gemme d'ambra che aveva al posto degli occhi e gli scappellai il membro con un gesto deciso. "Ora da bravo stenditi e lasciami impalare sul tuo cazzo" Sentii le sue mani strapparmi l'intimo con un colpo deciso, la sua brutalità mi eccito' in un modo che non ammettevo neppure a me stessa. Per un attimo desiderai che mi prendesse in modo deciso, strappandomi i vestiti e mi scopasse con la forza li sul lettino senza chiedermi neppure se lo volevo. "Sali su di me ma aspetta un attimo e girati." Mi tolsi velocemente la gonna e la camicia, solo con il ...
... reggiseno salii sul suo corpo che mi aspettava nero come la notte, gli misi la figa a pochi centimetri dalle labbra ed iniziai a bagnare il cazzo più largo che avessi mai visto. "Ora sentiamo di cosa sa' la fica di Biancaneve!" Non ci volle molto perché lo scoprisse, il mio corpo aderiva al suo mentre le mani mi accarezzavano il culo e la sua bocca mi stava letteralmente mangiando il clitoride. Alternava denti e lingua per farmi provare intensi brividi che ricambiavo cercando di infilarmi fino ai coglioni il bastone che aveva tra le gambe. Alternavo il lavoro della mia bocca a decise strizzate ai coglioni, mentre la mia lingua sfiorava i suoi addominali scolpiti nella roccia. Poi le sue mani mi violarono il culo, accettai le sue dita con un gemito roco, mi trovai la figa strizzata tra due fonti di torbido piacere, inarcai la schiena e gli vomitai sul cazzo un orgasmo caldo e feroce. Stavo ancora ansimando quando prendendomi come una bambola di pezza mi sollevo' per i fianchi e mi impalo' sul suo splendido randello di carne. Ero talmente fradicia che non mi fu' difficile farmi sventrare da quel coso enorme. La cappella violacea mi scomparve tra le cosce aprendo la strada a un cazzo che non sembrava avere mai fine. Max mi teneva per i fianchi, dettando il ritmo della scopata mentre io usavo una mano per torturargli i capezzoli e l'altra per strizzare il mio grilletto che aveva raggiunto una sensibilità che mai ...