Treno verona - firenze
Data: 18/12/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: BLANCO09
Amante dei racconti, dopo averne letti molti tra cui alcuni molto intriganti, ho deciso di proporne alcuni dei miei. Il racconto che segue è realmente accaduto.
Autunno 2008, parto da verona verso le 17 diretto a firenze per 2 giorni di corso di aggiornamento. Libero da giacca e cravatta, approfitto per abbigliamento comodo scarpe ginniche, jeans, camicia giubbo in pelle. Uno zaino con alcuni quotidiani, qualche cambio. Il treno mi affascina da sempre, son solito chiedermi chi si siederà di fronte a me o vicino, che tipo di viaggio fanno gli altri se di lavoro o per diletto se raggiungeranno qualcuno o se si allontanano da qualcuno.
intercity prima classe, gente di un certo target, posti suddivisi 4 da una parte, due vicino al finestrino. mi siedo su quelli da 4, a fianco a me una signora di fronte a lei un ragazzo. la signora è un fiume in piena continua a parlare, il ragazzo le da bado. Gli argomenti sono futili, dopo un po son quasi fastidiosi. Mi guardo attorno, non c'è gente interessante quindi deciso di prendere l ipod e leggere un po.
Arriviamo a bologna, alcuni scendono altri salgono. C'è parecchio movimento. La mia curiosità si ravviva. tre uomini in giacca e cravatta si fermano vicino a noi, hanno giornali, valigette.
Si fermano. Dei tre uno di loro mi colpisce, viso pulito barbetta, alto castano chiaro, completo blu, camicia bianca; bel fisico. Lui casualmente decide di sedersi di fronte a me, gli altri staccati nei 2 posti laterali ma vicini a noi. ...
... Nel sedersi mi guarda.
Il gelo, una frazione di secondo, quell alchimia che si riconosce subito. Lo sguardo complice che quando lo cogli difficilmente ti sbagli. Lui non regge molto lo sguardo, è attratto elettrizzato ma allo stesso tempo disorientato. In parte lo sono pure io e volutamente mi metto a rovistare nello zaino. Si sistema bene, gli altri 2 pure poi si rimettono subito a parlare di lavoro. Abbasso il volume, cerco di capir qualcosa, colgo che stanno andando a Roma ed anche il settore in cui lavorano. Ogni tanto lo guardo è molto molto carino, maschio, lui guarda me. Gli sguardi si incrociano per microsecondi poi entrambi lo distogliamo. Seguo il discorso, inaspettatamente capisco che lavorano per la mia stessa multinazionale. Il tutto ha quasi dell incredibile. Lui si alza, riceve una telefonata, si sposta. Tentenna nel tornare, forse è un segnale, dovrei far finta di andare in bagno. Non ho abbastanza elementi per rischiare. Torna, si siede. Controllo l ora e faccio i conti di quanto tempo mi resta. O me la gioco o perdo questa chance. Rifletto, non ho nulla da perdere, posso tentare in maniera sobria. Leggo, lui parla con gli altri, mi avvicino col mio piede al suo, casualmente, la mia scarpa ginnica tocca la sua scarpa elegante nera. Sto fermo. Lui mi guarda. Mi sente. Lui mi sente.
Non sposta il piede. Sposto il mio di qualche centimetro, lui fa altrettanto poi cerca il mio di nuovo. Son teso ma non mollo. Mi piace. Guardo i singoli dettagli, penso nuoti, ...