Le Jenaise (atto 1-5)
Data: 03/10/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Vanj B.
... "sembra una scatola di cioccolatini" incartato come un regalo e mi dice: qui dentro c'è un "Diario". Voglio che, tutti i giorni, descrivi il momento della tua masturbazione, scriverai dove ti trovi, l'ora, il tuo abbigliamento e quello che ti sentirai di scrivere. Così, quando, al venerdì, lo leggerò mi sembrerà di "vederti". Poi aggiunse: vedremo se sei capace d’eccitarmi. Cercai di organizzare le mie giornate. Il mattino uscivo, compravo giornali, riviste e libri "tu sai che mi piace molto leggere". Mi piaceva anche scrivere il diario; scrivevo di tutto e per accontentare Lorenzo scrivevo frasi tipo: ore diciassette sono scesa nuda in sala da pranzo chiedo ad Adelio di non disturbarmi, salgo sul tavolo da pranzo e mi sdraio dove è la sedia di Lorenzo, apro bene le gambe e mi masturbo pensando che lui è lì che mi guarda, "vengo quasi subito". Non ho mai imbrogliato, tutto quello che scrivevo, lo facevo. Oramai erano diversi mesi che vivevo alla villa e tutte le settimane telefonavo a mia madre ma in quei giorni pensavo che forse era l'ora di tornare per rivedere la mia famiglia "mi mancavano". Così una sera, dopo che Lorenzo lesse il diario, gli dissi che volevo andare a trovare i miei genitori. Il giorno che mi vennero le mestruazioni Lorenzo m’accompagna con l'auto, e mi riporta nello stesso luogo dove alcuni mesi prima fuggii da casa. Quando mia madre mi vide scoppiò a piangere, era felice perché vedeva che stavo bene. A S.Damiano non era cambiato nulla però, mi sembrava ...
... di mancare da molti anni. Nei giorni che seguirono mia madre mi riempiva di domande, voleva sapere se mi ero fidanzata ma io dissi di no perché non avevo tempo per il troppo lavoro e mi annunciò che la prossima volta sarebbe venuta lei a trovarmi. Venni anche a casa tua "come saprai" ma eri già partita per Roma, studiavi all'università. Forse mia madre s’è accorta che non ero più la ragazzina di qualche mese prima. A volte mi accorgevo di tenere le gambe aperte "ormai mi ero abituata" e lei mi guardava come se sapesse ma non diceva nulla. Dopo sei giorni sono ripartita con la corriera “per non dare nell'occhio”, mentre Lorenzo m’ha aspettata qualche fermata più giù, e con il pensiero che quello non fosse più il mio mondo, tornai alla villa. Cap.4 L'Abitudine Vedo il cancello aprirsi e torna in me il ricordo di quando arrivai qui la prima volta, e penso: questa volta però, entro vestita, per fortuna perché siamo in inverno e fa molto freddo. Entriamo in villa, andiamo nel soggiorno, Lorenzo mi versa da bere e mi dice: "spogliati". La casa è ben riscaldata, così dopo due minuti che siamo arrivati mi ritrovo nuda. Visto che"mi dice", fuori fa freddo e oggi ti sono finite le mestruazioni, voglio che rimani così fino quando ti verranno di nuovo. Devo rimanere nuda per un mese?, gli chiedo. Si mi risponde, oramai dovresti essere abituata alla presenza dei domestici e sai che non ti metteranno a disagio. I primi giorni mi sentivo molto imbarazzata, non era facile vivere e muoversi ...