Pausa caffè
Data: 25/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Amelie
Tutto é successo venerdì mattina, verso le 10 esco dall'ufficio per andare in posta, invio la corrispondenza e tornando mi fermo a bere un caffè da Francesca, le solite due chiacchiere di rito poi di volata alla toilette. Ho addosso quella sensazione di essere spiata che mi accompagna quando mi spoglio nei luoghi pubblici, spesso però la cosa è accompagnata da un certo piacere come in questo caso. Sono seduta sul water e di fronte a me ho la porta quando in un lampo mi accorgo di una cosa a cui non avevo mai fatto caso, la serratura del bagno crea una spioncino ora che è stata sostituita da un chiavistello poco sopra e dalla mia posizione posso vedere le ombre di chi sta fuori. Curioso visto che il bagno si trova al termine di un corridoio. A no aspetta... Il magazzino del bar è proprio qui accanto, magari è Francesca, di certo lei non spierà. La mia mano si muove comunque in automatico è quel desiderio di orgasmo che mi sale all'improvviso proprio nei momenti meno opportuni, dove o quando non posso. Il solo contatto del mio dito con la pelle glabra e liscia della mia passerina mi provoca un sussulto, un brivido mi percorre la schiena, ora non riesco più a smettere, ad un tratto mi ricordo dello spioncino: "oddio, un'occhio" penso dentro di me, la mia mano non si ferma ho passato il punto del non ritorno, comincio a tremare come quando da bimba con i miei andavo in montagna a sciare e la mattina per la fretta di veder la neve spalancavo la finestra dell'albergo ancora in ...
... pigiama. Riapro gli occhi appagata, eccitata e spaventata, ho quasi paura di guardare verso la porta... Non c'è più nessuno, mi vesto di fretta ed esco dal bagno, non so se guardare Francesca come se niente fosse o con complicità, poi mi accorgo che la porta del magazzino è socchiusa, la tentazione è forte, do una sbirciata. I ruoli si sono capovolti ora sono io a spiare qualcuno, è un uomo, di spalle, non vedo cosa sta facendo ma posso intuirlo, il bar intanto si é riempito, posso sentire Francesca intenta a servire caffè, poi la voce di una ragazza che chiede di andare al bagno, succede tutto in un lampo e la curiosità di sapere chi si é gustato lo spettacolino supera il buonsenso, mi fiondo nel magazzino e chiudo la porta dietro di me."Cazzo!" esclama l'uomo cercando di ricomporsi, non mi é per niente sconosciuto"Signor Vidale..." sono un po' intontita é il padre di Francesca, l'ultima persona a cui avevo pensato, lo guardo e posso notare la sua erezione ancora in bella vista sotto il velluto beige dei pantaloni"io non...é colpa vostra andate in giro mezze nude cosa deve far un pover'uomo?""ma signor Vidale mi spiava dalla serratura! Certo che ero nuda!" dentro di me avanzano cattivi pensieri..."ti prego non dirlo a mia figlia, non mi parlerebbe più lei non capisce cosa significa essere vedovo e vedermi ronzare attorno tutte le sue amiche che fanno battutine dalla mattina alla sera""almeno ha finito quello che stava facendo?" faccio un passo verso di lui che arrossisce in modo ...