Sul Cammino di Santiago, ovvero: Gabriel l’Arcangelo e i buoni Samaritani.
Data: 26/12/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Tibet
... ne hai bisogno? Altroché se ne ho bisogno! Ci togliamo dal sentiero e ci appartiamo in un boschetto. Inga indossa pantaloncini e camiciola senza maniche, sotto le si vede il reggiseno, le sue tette straripano dall’orlo, non posso staccare gli occhi quando si muove. Chi vuoi, me da sola o anche con Peter? Meglio abbondare, anche Peter. In un attimo ci togliamo tutto, lei comanda le danze, va bene, d’accordo! Però deve esaudire un mio desiderio, fortissimo, incontenibile, che è quello di baciarla e di poter immergere il viso fra le sue cosce. Da quanto desidero rifarlo? Si distende a terra e si apre, una rada peluria bionda circonda la sua natura dischiusa. Avvicino il viso e la annuso, che afrore forte! Il pelo sa dei suoi umori, passo e ripasso la lingua e il viso fino ad impregnarmi del suo odore, trovo il suo bottoncino e lo stuzzico con linguate, le accarezzo la vagina, con la mano scorro il tratto perineo e fra le natiche accarezzo il buco, torno indietro, la penetro con il medio e poi con due dita unite, è talmente bagnata! La stimolo forte sul suo punto più sensibile, sento che reagisce, mi tira la testa verso di se prendendomi per i capelli. L’ora seguente scorre in un attimo, freneticamente, i sensi resi incandescenti dalla situazione incredibilmente eccitante. La prendo per primo e quando entro in lei, calda, rorida di umori, ringrazio mentalmente, chi non so, per farmi vivere e per averle create queste splendide creature! Affondo in lei come un coltello caldo ...
... nel burro, è tenera, morbida, elastica, è come infilare una spada nel suo fodero, un fodero di misura. Non duro molto e vengo sostituito dal suo uomo che presenta un attributo veramente considerevole. La sistema carponi, io giro intorno. E tutto un po’ trucido, da come lo racconto sembriamo veramente dei cani in calore, lei… la femmina disponibile, noi… i maschi in foia. Peter non la smette più. Finalmente si stacca, mi avvicino, Inga vede la mia situazione e con un generoso gesto e un sorriso mi chiama a sé. Mi ritrovo in un bagno di sudore, finalmente sento montare nuovamente l’orgasmo e mi svuoto. Qualche minuto di riposo, Peter sembra sfinito, certo che se tutti giorni inzuppa il biscottone! Magari più di una volta? Lei è solare, allegra, ciarliera, ho la certezza che non disdegnerebbe qualche altro servizietto, mi dice che scopo come un dio non come un arcangelo! Io… le dico di non esagerare, non vorrei farmi incenerire da un fulmine! Un po’ di pulizia sommaria e proseguiamo assieme e verso sera arriviamo alla meta. Non trova altre pene da alleviare. Cerchiamo un posto da dormire, ci separiamo, io nell’Hospital, loro in una camera nel paese. Ci vediamo per la cena, il locale è pieno di pellegrini, pollo con riso e peperoni e diverse birre, Inga è simpatica e fa la civetta, ma la sua disponibilità non trova interlocutori. Rientriamo. Resto a letto fino a mattino inoltrato e parto sul tardi. Ho modo di rivederli due volte nei giorni seguenti, la prima volta loro sono in ...