1. Sorella Mia...Fratello Mio


    Data: 01/01/2019, Categorie: Incesti Autore: makaresco

    ... mani!.. �. Bene! Pensai� Adesso l'occasione c'era. Mi vennero in mente tutti i miei propositi di incesto, le tattiche che per anni avevo fantasticato. Ma alla fine dovetti arrendermi, sapevo che al momento buono la ragione avrebbe prevalso e che mi sarei tirato indietro. In queste cose, vere o false che siano, la cosa più difficile &egrave dare inizio alla danza.Arrivò col treno delle 15, un venerdì. Ero emozionato come un bambino e lei lo capì. Deve averlo capito, visto quello che successe dopo. Andammo a casa. Le chiesi se era stanca, se preferiva riposare o andare a fare un giro della città. Scelse il giro. Durante la passeggiata, la informai che i nostri cugini (ne abbiamo purtroppo tanti) sapevano del suo arrivo e che eravamo invitati a cena sia quella sera che la successiva. Lei annui. Tornammo dalla cena che non era tanto tardi. Forse le undici. Le chiesi se desiderava dormire in camera da letto che io non avrei avuto problemi a dormire sul divano. Possiedo un piccolo appartamento, di due camere, giusto per due persone visto che mia figlia non vive con me. Lei mi rispose che se volevo potevo dormire con lei nel letto.Non sarebbe stata la prima volta. Infatti non &egrave mai successo niente ma stavolta� forse avrei avuto qualche problema. Comunque accettai. Non andammo subito a dormire, la mia intenzione era di raggiungerla il più tardi possibile. Lei entrò in bagno per fare una doccia, io mi misi a guardare la tele. Ad un certo punto la vidi uscire dal bagno, nuda, ...
    ... sculettante verso la camera da letto.� Bel culo! . �. Esclamai a voce alta.� Ops!..Scusami pensavo avessi la porta chiusa stavo cercando il tuo accappatoio. �, mi disse ridendo.� E� dietro la porta del bagno� �. Le dissi. Indossato l�accappatoio mi si avvicinò e si sedette con me sul divano� Parliamo un po�? �. Mi chiese.� Va bene, ma di cosa?� Di noi, non ti ho mai ringraziato per l�aiuto che mi hai dato, mi sei stato più vicino di quanto potessi pensare.� Ma no Mirella, che dici, non mi devi niente stai tranquilla.� Pensavo mi odiassi, dopotutto ti ho solo creato problemi.Vero! Ma in quel momento non mi sembrava importante, l�accappatoio era semiaperto e io venni catturato da quella visione. Intravedevo appena i capezzoli, ma li potevo comunque intuire di un rosa scuro, turgidi come capita spesso a chiunque dopo una doccia. Non dissi nulla, fu la mia mano a muoversi da sola.Cominciai ad accarezzarle una gamba, piano, lei non si scosse, lentamente cominciai a salire sempre più su fino a spostare parte dell�accappatoio, come a scoprire del tutto la coscia. Lei mi lasciò fare. Raggiunto finalmente il suo pube mi feci più audace e cominciai ad accarezzarle la figa. Lei si lasciò andare ancora di più. Sentii che si stava bagnando � ancora un istante e non avrebbe più potuto fermarsi �. Pensai, e così fu.Man mano che le accarezzavo la fica mi accorsi che la sua eccitazione andava crescendo perché lei stessa diventava meno passiva. Mi tolse la mano e messasi la mia gamba sinistra tra ...
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