1. Il venditore ambulante 2 -il party dei saluti- vii


    Data: 03/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    Arrivato il fine settimana andai alla festa con Alessandro ed Erika, la sua ragazza. Era l’ultimo week end, quel lunedì mattina mi sarei trasferito nella nuova città. Il party si svolgeva in un casa estiva di famiglia, a pochi km dal mare. Circondata da un bellissimo giardino e immersa tra gli alberi, l’abitazione era situata lontana dalle altre case, in maniera tale da non venire disturbati dal frastuono dei vicini durante le vacanze. Quando arrivammo un’infinità di gente si presentava ai nostri occhi. Compagni di squadra con rispettive fidanzate, compagni di scuola, ragazze e ragazzi estranei. Forse il nostro amico aveva esagerato con gli inviti. Una volta dentro salutammo tutti e prendemmo dal frigo delle birre mentre Erika ci lasciò per andare incontro alle amiche. La musica era alta, il deejay suonava pezzi moderni, e quando passava Roma–Bangkok la folla impazziva portando le mani al cielo cantando a squarcia gola. Io e Ale decidemmo di sederci fuori in giardino per sentirci meglio. –“Allora come va con la matematica?”- iniziai a domandare –“Meglio. Finalmente riesco a calcolare un logaritmo” rispose felice –“Siii finalmente”- esultai portando la birra contro la sua e brindammo.
    
    Da lontano vedemmo arrivare Federico, anche lui invitato al party. –“EI campioni come va?”- domandò avvicinandosi –“Tutto bene mister e lei?”- un po’ d’imbarazzo si fece spazio nei miei pensieri, era la prima volta che lo vedevo dopo il pompino in auto. –“Tutto bene, divertitevi mi ...
    ... raccomando. Vado a salutare gli altri, ci vediamo dopo!”-. Scolammo una birra dietro l’altra e senza neppure renderci conto ci ritrovammo brilli in veranda tra la gente a ballare e cantare. Ci stavamo divertendo da matti muovendo il corpo a ritmo di reggaeton, i nostri occhi si incrociavano e sorridevano. Alessandro non era gay, ma tra noi c’era qualcosa, un attrazione inspiegabile. Andammo in cucina a fare uno shot. –“Alla nostra serata. Uno, due e treee”- alzammo il bicchierino e buttammo giù tutto d’un fiato. Non so cosa mi prese, ma visto che la cucina era semideserta, mi avvicinai al suo corpo e iniziai a tastarlo. Lui sorrise –“Eieiei calma, che fai?”- , -“Volevo vedere come stava”- risposi trascinandolo verso la porta del retro. –“Dove andiamo?”- domandò curioso, ma gli feci segno di far silenzio. Allontanandoci dal caos ci fermammo tra gli alberi, spinsi il suo corpo contro un tronco –“Pensi che possa partire senza salutarti con un regalino?”- dissi guardandolo dritto negli occhi. Mi inginocchiai ai suoi piedi e il suo sguardo cambiò espressione, inaspettatamente portò la mano alla mia nuca che spinse contro il suo pantalone già gonfio. Sapevo che desiderava ardentemente un pompino. Sbottonai il pantalone e la sua verga mi invase il viso. Wow era dura come una pietra. La impugnai dalla base scappellandola, completamente in preda all’alcol, iniziai a succhiarla avidamente senza inibizioni. Anche lui era sciolto e disinibito, portava la mia testa affondo con la mano. Il ritmo ...
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