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Incontrando andrea - 1
Data: 04/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: palbe
- “Ciao sono Andrea, il tuo numero me lo ha dato il greco.” - “Scusa?” - “Se ti va per un caffè! Sei solo o in compagnia?” - “Di dove sei?” - “Di Mestre!” - “No dico di dove sei di origine?” - “Albanese” - “E vuoi prendere un caffè con me? - “Certo, se ti va” - “Quando vengo a Mestre” - “Quando pensi di venire?” - “In questi giorni” - “Ok ti aspetto” - “Ma viene anche il tuo amico greco?” A questo punto mi arriva sulla conversazione del WHAT’S UP una foto che corrisponde a un uomo greco che conoscevo molto bene. - “Questo mi ha dato il numero tuo, lo conosci vero?” - “Ma perché ti ha dato il mio numero?” - “Secondo te perché?” Poi ricevo una telefonata che interrompe la nostra conversazione scritta. Sto pensando che il greco ha rotto ogni convenzione tra gli amanti clandestini. Solitamente non si danno i numeri di telefono ad amici, neanche fossi io una specie di puttana a ore che cerca clienti. Per quello che ne posso sapere in realtà potrebbe essere che questo ha rubato un cellulare, ci ha trovato dentro delle conversazioni e stuzzicato da quanto ha letto, vuole proporsi per fare un giro in giostra anche lui. Mentre faccio questi ragionamenti, la mia testa e il mio istinto più basso mi porta a fare pensieri sulla foto del tipo albanese che mi ha scritto. In effetti è da un poco che non mi do a qualcuno. L’idea di potermi fare una storia con un maschio come si deve non mi dispiace. Preso da questo pensiero, la ...
... parte più bassa dei miei istinti mi porta a scrivergli. - “Hai un bel sorriso” La sua risposta non tarda ad arrivare. - “Grazie” - “Buona notte” seguito da uno smile che manda un bacio. Si sono proprio troia dentro. - “Da oggi pomeriggio con questa conversazione non riesco a pensare ad altro… mamma mia!” - “ah ah ah” - “Prima mi ero arrabbiato che uno che non conosco avesse il mio numero. Poi ti ho visto e sono contento che tu hai il mio numero” - “Grazie mille allora” - “Grazie a te per quello che sei, e spero tu sia un uomo uomo” e faccio seguire la frase con degli smile che strizzano l’occhio. - “Ho tanto bisogno di trovare un uomo vero” - “NATEN E MIRE!” il mio marchio di fabbrica, ogni volta che mi relaziono con uno straniero cerco di scrivere o parlare nella sua lingua, un poco per captatio benevolentia, un poco perché so quanto piaccia agli uomini dell’est Europa che gli si parli nella loro lingua. - “Chi ti ha imparato?” Ecco che lo straniero viene allo scoperto, la differenza tra imparare e insegnare, in realtà, spesso non è nota neanche ai miei connazionali, non mi sento di correggerlo, così procedo la mia conversazione e per fargli capire che a me l’albanese mi è noto gli do questa risposta: - “Tanti anni fa un uomo bello e forte e maschio albanese, che è rimasto nel mio cuore.” - “Come si chiama?” - “Felis” è il primo nome che mi viene in mente, perché io un amico che è albanese e si chiama Felis lo ho veramente, anche ...