L'amico infortunato
Data: 05/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: hermes83
Salve a tutti, mi presento: mi chiamo Stefano, ho 28 anni e abito a Milano. Sono alto 1 metro e 75 e peso 70 Kg. Ho un fisico atletico, ma non sono troppo muscoloso, né vorrei esserlo, in quanto non amo particolarmente i ragazzi troppo palestrati, li trovo innaturali. Sono gay, prevalentemente passivo e vorrei raccontarvi cosa è successo qualche mese fa con il mio amico Gianluca. Gianluca è un ragazzo di 27 anni, di Roma, trasferitosi a Milano per lavoro. Moro, capelli corti, occhi verdi, barbetta incolta (che io trovo particolarmente sexy), anche lui fisico atletico. Un bel bocconcino davvero. Quello che mi piace di lui oltretutto è che non ha quella bellezza appariscente, un po� tamarra, ma una bellezza più delicata, pulita, da �bravo ragazzo�. Fin da quando s�è trasferito nel mio palazzo, all�incirca un anno e mezzo fa nell�appartamento di fronte al mio, abbiamo cominciato a stringere amicizia: lui bisognoso d�ambientarsi in una città a lui sconosciuta, io (sicuramente per il suo bell�aspetto, lo ammetto) ben disposto ad aiutarlo. Abbiamo cominciato così a conoscerci ma io mi sono guardato bene dal confessargli la mia omosessualità. L�ha scoperta solo dopo qualche mese: aiutato dal suo aspetto non faceva fatica a rimorchiare parecchie belle ragazze, che poi si portava automaticamente a letto. E a sentire dai gemiti di approvazione e dai gran colpi che assestava durante le sessioni di sesso (i nostri appartamenti sono speculari, quindi le nostre camere sono attaccate) il ...
... ragazzo doveva saperci parecchio fare. Fatto sta che una sera conosce una ragazza che era uscita con un�amica e a fine serata propone un�uscita a 4, loro tre e un suo amico (che poi sarei io). Usciti, cena, pub, rientriamo a casa, lui si porta in appartamento una ragazza, io l�altra. Le cose vanno però un po� diversamente: lui se la tromba, io manco per niente. Quando glielo comunico lui rimane sconcertato e mi chiede come mai non avessi combinato nulla, al che io un po� imbarazzato gli dico: �E� una cosa un po� difficile da spiegare, non so come potresti reagire�. E lui: �E che sarà mai!�. E io: �Beh ecco, il fatto è che non m�interessava molto quello che aveva da offrirmi�. Al che lui rimane un po� sorpreso e mi fa capire di non aver compreso fino in fondo. �Va bene, te lo dico: sono gay�. Ero un po� spaventato all�idea che lui reagisse male e mi insultasse, invece mi sorprende dicendo: �Sai, in questi mesi l�avevo pensato per come ti comporti. Non fraintendermi, non che tu sia effemminato, è solo che mostri una certa gentilezza, una certa sensibilità, una certa premura che normalmente i ragazzi non mostrano. Ma per me non fa nessuna differenza, sei e rimarrai mio amico�. La nostra amicizia è quindi continuata come se nulla fosse: qualche uscita, qualche serata a casa dell�uno o dell�altro a bere qualcosa o a guardare un film. La sua compagnia mi faceva davvero piacere, senza contare che fisicamente mi attraeva non poco. Quattro mesi fa è successa però una cosa che ha fatto ...