FUOCO
Data: 05/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: silverdawn, Fonte: RaccontiMilu
Ultimo appuntamento di una giornata pesante, non vedo l'ora di tornarmene a casa. Poltrona, camino, un libro... quello di ieri l'ho finito... ne ho uno nuovo. Per cena, non so... mi fermo a comprare qualcosa? Adesso suono, dopo ci penso.�Sono luca, l'arredatore, per la cucina... ho parlato con suo... padre?��Marito, mio marito... ma è fuori, salga, ultimo piano.� Già... marito. Scemo che sono... ma la voce di lui sembrava da vecchio, quella di lei, da ragazzina... maledetti apparecchi. Ultimo piano, con l'ascensore... la porta è dischiusa, la luce accesa... fuori è anche freddo! Il mio camino, m'aspetta a casa, fortuna! Scosto la porta, chiedo permesso, entro... bell'ambiente, bei mobili, bei quadri... difficile trovarli tutti assieme. C'è anche un caminetto, acceso... davanti al tappeto. Lei no, non c'è mica... arriva da dietro.�Mi scusi, ho messo il gatto in bagno, altrimenti non ci dà tregua...� Mi volto distratto, allungo la mano... mi esplode negli occhi: un sogno; bellissima, sguardo felino, capelli corvini, corti o raccolti. Vestita semplicemente, un maglioncino, nemmeno attillato, un paio di jeans, ballerine ai piedi. Semplicemente travolgente, senza trucco, o leggero, sorriso sincero. Mi accompagna in cucina, passando un breve disimpegno. Su una parete, quasi nascosta un grande foto, di lei, mi rapisce: bianco e nero, posa sensuale, una maglia scollata, le gambe nude, i piedi nudi, gli occhi socchiusi, un bacio al fotografo.�Che bella ...
... foto! Non la dovrebbe tenere nascosta, dovrebbe metterla più in luce, più... non saprei... dove si vede, insomma...��Le piace? Me la fece mio marito, ma ero più gnocca! Adesso...��Mi pare fatta ieri, sinceramente...��Dieci anni fa... avevo diciotto anni.��Non è possibile... sembra... sembra averli anche adesso!� Ed era vero, non mentivo, non volevo far nulla di strano... prender le misure in cucina. Mi ci trascina, in quella cucina, mi siedo, mi devo sedere. Cerco di raccogliere quel poco me stesso che mi rimane, cerco gli attrezzi, voglio parlare, parlare di mobili, di cucine, di piano, di fornelli... lei mi parla di lei... calabrese, vissuta a Roma, trasferita quassù da quando il marito ha trovato lavoro in una ditta... dirige, da poco, alcuni mesi appena, una ditta che produce non so cosa, non ricordo... da pochi mesi... molto sola, senza amici; qualche collega del marito, lei casalinga, la casa è grande... legge molto. Parliamo di libri, sarebbe meglio il fornello, il forno, il lavello... va bene! Di libri... tanto c'è tempo! Dopo, magari, mi faccio una pizza, Filippo è vicino a casa... gusti raffinati, non legge mica Liala! Solo che guardarla negli occhi non è così semplice... sono fuoco rovente, magnetici, dolci. Si tolga il giubbotto, mi dice, si metta comodo... ma è necessario darsi del lei? No, non è necessario. Il mio nome è Maria Adelaide, Lale per gli amici. Per gli amici? Siamo già amici? Come ti leggo? Che, poi, la ...