La mia storia con julius
Data: 09/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: cyberschiavo
Passarono degli anni e la mia famiglia si trasferì in città.
Ci sistemammo in una villetta di due piani in periferia, isolata ed immersa nel verde.
Io avevo ripreso gli studi superiori, mia sorella si era sposata ed erano solamente ricordi i momenti delle magnifiche scopate con lei e i miei amici.
Da quando mi ero allontanato da loro non avevo più fatto esperienze del genere.
Stavo da qualche mese con una ragazza, ma niente di particolare: scopare con lei era una noia mortale, solo posizioni scontate e nessuna vera emozione.
Avevo una voglia tremenda di riprendere un cazzo in bocca, ma a scuola non trovavo il coraggio di mettere a nudo la mia vera natura; non mi ricordo più le seghe che mi sono tirato pensando al bel biondino che stava in prima fila davanti a me: m'immaginavo mentre me lo metteva in culo e mi sbatteva fino a venirmi dentro e il vero problema veniva quando tutti insieme scendevamo in palestra e ci si preparava per la lezione d'educazione fisica.
Cazzo! Vedere tutti quei membri all’aria mi faceva letteralmente impazzire, non capisco come non abbiano fatto i miei compagni a non accorgersene.
In ogni modo la situazione favorevole mi si presentò circa due settimane dopo, precisamente la domenica prima di Pasqua, quando conobbi casualmente Julius.
Quel sabato io ero rimasto a casa da solo, mentre mio padre era al lavoro e mia madre era al supermercato a fare la spesa.
Verso le 9:00 mentre ero ancora a letto, sentii il campanello di ...
... casa suonare; generalmente non sono il tipo che si alza per andare a vedere chi è, ma quella volta lo feci.
Lo spettacolo che mi si presentò andava oltre tutte le mie attese.
Dallo spioncino vidi che si trattava di un ragazzo nero con una borsa a tracollo, sicuramente uno di quei venditori di cianfrusaglie che girano porta a porta nella speranza di riuscire a convincere qualcuno a comprargli qualsiasi cosa.
Qualcosa dentro di me si mise in moto e mi convinsi ad aprirgli la porta.
Era un ragazzo sui 27 -30 anni, con i tratti somatici tipici dei paesi centro africani, molto scuro di pelle, capelli cotonati, una meravigliosa dentatura candida che era resa ancora più evidente dal tipo di carnagione ed un enooorme pacco (Dio, quanto lo avevo desiderato!) che a mala pena veniva nascosto dalla borsa tenuta sul davanti.
Con un cenno lo convinsi ad entrare e vidi sul suo viso un’espressione di stupore; difatti era molto difficile che qualcuno li facesse accomodare all’interno della casa.
“Viene, entra pure, non fare complimenti, io mi chiamo Alex.” - fece per entrare e per un attimo la borsa si allontanò dal basso ventre mostrando in tutta la sua magnificenza quella grossa protuberanza sul davanti.
“Parli italiano?” - gli chiesi - “Si - rispose - ma non molto bene, è poco che sono qui in Italia”.
“Non mi sembra, lo parli molto bene, complimenti, ma prego mettiti comodo” e gli feci cenno di andare in cucina.
Lui non capiva ancora bene, si diresse nel locale e ...