1. L'attesa è essa stessa il piacere ma l'incontro


    Data: 12/01/2019, Categorie: Etero Autore: john_93, Fonte: EroticiRacconti

    Il mio arrivo a Milano, finalmente, dopo un mese di lunga attesa, giornata un po' uggiosa che chiama la voglia di stare in casa a coccolarsi. Dopo una lunga serie di messaggi piccanti scambiati per strada, finalmente parcheggio sotto casa sua e inizio a salire le scale. Raggiungo frettolosamente l'appartamento, sento girare la chiave e vedo la porta che inizia ad aprirsi. E lì un raggio di sole dalle nuvole si apre la strada verso di me e c'è lei, ad attendermi: tacchi, autoreggenti con l'elastico decorato in pizzo ad avvolgere le sue bellissime gambe, poco più su ad attendere i miei occhi una brasiliana che esalta tanto più quelle due natiche che tanto adoro, alzo gli occhi, abbinato a tuto il resto un corsetto a dir poco favoloso. E finalmente incrocio con lo sguardo i suoi occhi, maliziosi come mai prima. Resto lì a guardarla per qualche secondo, incredulo, da quanta bellezza mi stia attendendo. Mi butto in casa, lascio la valigia, la tiro verso me e ci lasciamo andare in un bacio caldo, appassionato, travolgente. Con calma iniziamo ad avvicinarci al letto, nessuno dei due vuole staccarsi dall'altro, allorchè decido di adagiarla con calma senza mai lasciarla e la seguo col corpo. Caldi, pieni di voglia. Con una mano inizio a seguire le linee del suo corpo, a toccare gli indumenti morbidi. Nel mentre le nostre lingue continuano a stuzziccarsi l'un l'altra. Risalgo con la mano, accarezzo il seno, risveglio i nervi presenti e inizia a gemere, a tremare, abbasso il corsetto e ...
    ... libero i capezzoli. Continuo a giocarci fino a quando decido di spostarmi sopra di loro con la lingua, li bacio, succhio, ci passo sopra con un po' di saliva e continuo a giocarci con le dita. Lei continua a gemere, a morire dalla voglia di sentirmi dentro di lei ma non è ancora il momento, no. Finalmente decido di abbassarmi ancora un po' e con le labbra seguo il corsetto per arrivare al pube. Con le mani accarezzo le gambe, velate dalle calze, morbide e bollenti. Inizio baciandole delicatamente le cosce, sento l'odore di lei, la voglia che emana. Decido di avvicinarmi, la sfioro col naso, sussura. Alzo la mano, appoggio il palmo aperto su di lei e inizio a muoverlo circolarmente, senza mai togliere quel pezzo di stoffa che ci separa. Alzo gli occhi e aspetto un cenno, il via libera per toglierle e finalmente inizio a sfilarle, passando accanto alle sue gambe, baciandole man mano che mi alzo. È arrivato il momento, lei, lì ad aspettarmi, tutta luccicante e pulsante, colgo l'occasione per togliermi i vestiti e dare spazio a lui che nel mentre mi implorava di liberarlo da tutta quella stoffa che lo costringeva a stare dentro. Pian piano mi riabbasso, mi avvicino a lei, la bacio, la sfioro. Con due dita inizio ad accarezzare le labbra sporgenti che adoro. E resto lì, così, a osservare tutta la bellezza che la natura ci offre. Decido di darmi all'opera, con l'aiuto delle dita e della lingua porto i suoi umori fino al clitoride. Con un dito lo sfioro, sussura, decido di dargli il ...
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