1. In Cantiere - parte prima


    Data: 13/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Michel

    ... me lo ritrovavo vicino a me, mentre osservavo i monitor durante le simulazioni di avviamento dell’impianto. “John come va?” – Gli chiedevo ogni tanto senza che ottenessi una risposta parlata. In pratica alzava le spalle come per dire che non aveva nulla da dire, ma in compenso mi regalava grandi sorrisi e sguardi languidi da cerbiatto. Forse non aveva molta dimestichezza con l’inglese o forse subiva la mia personalità. Era giovedì e come al solito alle 15,30 sparivano tutti dal momento che iniziava il loro week end. Trovai un post-it sulla scrivania della mia postazione in control room. C’era scritto: “E.R. 17”. Di chi era? Di Ajit? E.R. forse stava per Electrical Room e 17 sembrava fosse un orario. Era un appuntamento? Boh. Passai quell’ora davanti ai monitor da solo, ma con la testa altrove. Si aprì la porta all’improvviso e comparve Ajit, si sedette accanto a me con fare tronfio. Allargò le gambe in maniera provocatoria e una la posizionò sulle mie. Col ginocchio cercava il mio pacco e alla fine si avvicinò chiedendomi sotto voce se ero eccitato. Accarezzai il suo giovane viso con il dorso della mia mano destra e lui sgranò subito gli occhi, che puntò alla porta della room per vedere se entrava qualcuno. Ogni volta che prendevo io l’iniziativa lui si impauriva... Decidemmo di andare nell’Electrical Room, anche se eravamo in anticipo di un’ora rispetto all’appuntamento. Forse aveva in mente di farlo durare di più? Nello stesso posto di tre giorni prima c’era una sedia, ...
    ... forse di qualche tecnico che era stato a lungo davanti uno di quegli armadi o forse era stato Ajit stesso a posizionarla lì visto che la sua fantasia quella sera si sarebbe scatenata. Con fare sempre svelto ed eccitante mi spogliò del tutto e mi ammirò. Mi baciò sulla schiena, regalandomi tanti brividi caldi. Il mio cazzo era diventato duro. Si tolse la maglietta, si abbassò i pantaloni e iniziò a masturbarsi. Mentre se lo toccava gli sputava sopra per lubrificarlo. Si sedette sulla sedia a gambe divaricate, come aveva fatto prima nell’altra room e mi disse di succhiarglielo! Mi misi in ginocchio e gli leccai le palle, tutta l’asta e la cappella. Individuai il suo punto G al di sotto della parte alta del cazzo verso il glande, così lo leccai con più veemenza e con la lingua appuntita. Questa volta lo succhiavo forte, come fece lui con me la volta precedente. Sembrava gradire, non era il tipo che amava molto le smancerie. Gli piaceva il sesso dalle tinte forti. E così lo accontentai. Era in visibilio e ad un tratto mi comandò: “siediti su di me!” Mi alzai da terra e adagiai il mio culetto sopra quel cazzo turgido e ben lubrificato dalla mia saliva. Iniziai a respirare con la bocca per allargare meglio lo sfintere e accogliere dentro di me il cazzo di Ajit. Aveva appena fatto capolino dentro di me, quando un suo colpo di reni me lo piantò dentro fino alle palle. Ebbi dolore, volevo toglierlo, mi dimenai, ma Ajit con fare violento e deciso me lo stantuffava a forza dentro il culo. ...