1. All'opera


    Data: 14/01/2019, Categorie: Etero Autore: Malena N, Fonte: EroticiRacconti

    ... sorpreso, di fronte ai miei occhi accesi, non mi coglie impreparata. Apro le gambe e a cavalcioni su di lui, prima che possa dire qualsiasi cosa, gli metto la lingua in bocca. Spingo subito i seni sul suo petto coperto da una maglietta nera e mi struscio sul cazzo che inizia a diventargli duro. Mi stringe forte il culo e mi tira a se affondando la bocca e la lingua nelle tette che sembrano più pronte di me. Mi sposta le mutande e sollevandomi appena, cerca con le dita i miei buchi profondi. Mi sfiora la fica, la tocca, la esplora e la penetra scoprendola gonfia e grondante. Questa eccitazione non è per te. Non voglio niente di tutto questo. Voglio succhiarti il cazzo e basta. Voglio leccarti, morderti, voglio averti in bocca. "Vieni" lo prendo per mano invitandolo a scendere dal letto. E' davanti a me, in piedi, metnre mi siedo in posizione. E' accelerato, impaziente. Velocemente si libera di pantaloni e mutande lasciando addosso solo la T-shirt nera. Mi afferra la testa da dietro e mi spinge con forza verso il suo cazzo duro. Lo impugno con decisione e lo porto alla bocca ingoiandolo completamente. I suoi gemiti risuonano nella notte di questa stanza accogliente, la nostra stanza. L'odore del suo sesso umido si espande nell'aria. Inizio ad accarezzarlo con la lingua, poi succhio, prima piano poi più forte. Lecco avidamente percorrendo la sua carne viva da cima a fondo. Chi devo guardare? Chi? Dimmi! Guardo il cazzo che entra ed esce dalla mia bocca insaziabile o lo guardo ...
    ... in faccia? Il telefono. Guardo il telefono. E' ciò che vuoi, no? Guardo il telefono mentre gocce di saliva mi bagnano i piedi. Sono piena, piena ma mai sazia. Spingo fino in gola questo cazzo che non ha nè il tuo sapore nè il tuo odore. E'questo che mi eccita? E'questo che mi fa bagnare continuamente e selvaggiamente? Essere piena di lui e pensare al tuo cazzo grande nella mia bocca? Tu dall'altra parte, tu nella mia mente, tu sotto la pelle. Mentre la mia lingua sulla cappella gioca a fare la puttana, gli stringo il culo con forza. Lo riprendo in bocca, fra i denti. Devo fargli un bucchino a mestiere. "Mi fai godere" le sue parole mi arrivano appena mentre continuo a succhiare e a sentirlo sempre più gonfio. Sta venendo. Per i capelli mi tira a se, mi trattiene, sospira, aumenta il ritmo scopandomi con devozione, spinge e geme fino ad esplodermi dentro. Non ingoio. Sento il seme caldo scivolarmi giù dalla bocca. Il telefono. Guardo il telefono. Maledetto figlio di puttana, ti amo. Con un braccio cerco di ripulirmi. "Voglio lavarmi il viso" gli dico scappando via in bagno. Mi guardo allo specchio ancora sporca di lui. Alzo la tavoletta del cesso e mi siedo faccia al muro. La testa nelle mattonelle fredde, la fica aperta e gonfia vuole godere. Porta alla bocca due dita, le bagno e poi affondo senza pietà. Mi scopo muovendo ritmicamente il bacino, con una mano afferro le tette per raccogliere con la lingua le gocce di sperma che imbrattano la mia pelle bianca. Mi hai vista? Hai ...