Acque profonde
Data: 15/01/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Lo squillo del cellulare mi svegliò nella mia notte insonne, fra lenzuola sporche di fluidi essiccati e di chiazze lattiginose sulla pelle stanca. In verità un ricordo apatico, freddo e insensibile, di qualcosa che era rimasto soltanto fisico non avendo per nulla riempito il mio cuore, dal momento che non ebbi bisogno d�aprire gli occhi per rispondere. Il telefonino in quella circostanza era lì accanto a me, dove lo avevo lasciato la sera prima, quando baci estroversi e isolati avevano preso il posto d�avventate e d�insensate parole, fra quelle braccia distanti e inerti che non desideravo.�Ciao zuccherosa� - avrei voluto sentire.Un sussurro a fior di labbra, una carezza che mi mancava e che da sola aveva l�elevato e il vigoroso potere di rievocare l�amore, di chi attualmente perso chissà dove tra una moltitudine di volti ignoti, vagava in maniera prestante in quella memoria stanca, facendo ancora lucidamente male. L�individuo in questione non era lui e questo lo sapevo già. Allungandomi verso il comodino con lo sguardo assonnato cercai delle sigarette, ne trovai una e l�acciuffai superstite della sera prima che accesi tossendo alla prima boccata:�Sei da sola?� - domandò la voce bisbigliando.Stupida domanda, come se cambiasse qualcosa l�essere da soli oppure no, quando si è e ci si sente realmente disabitati, solitari e svuotati dentro. Io non risposi, invece ascoltai accarezzandomi svogliatamente un seno, giacché numerose insignificanti parole rotolarono ...
... accartocciandosi fra i miei pensieri distratti, in realtà frammenti di progetti e di proponimenti incomprensibili, che finsi d�approvare durante il corso della conversazione con affermazioni peraltro illogiche, incongruenti e fuori tempo. In quel frangente sfiorandomi l'interno cosce finsi un sospiro di godimento estremo, falso e volutamente calcolato così come l�entusiasmo che simulai per il mio interlocutore.Una volta aperta la porta di casa mi bloccai, era sennonché rasato e ben vestito l�uomo al quale per mesi avevo cercato di dare un volto, tuttavia non era ciò che avevo immaginato. In modo sorridente lui mi fissò dalla soglia con gli occhi colmi d�una luce strana, simili a certi fondali marini che dapprima t�ingannano con la loro limpidezza e che successivamente ti fanno annegare intrappolandoti in acque improvvisamente profonde e ostili. Bello. Immagini lontane che non m�appartenevano più. Un sogno remoto, passato che era ritornato bussando al presente fra i miei pensieri, eppure non era lui, anche se la mia mente in maniera sbrigativa decise di sì. Il bacio lo colse impreparato, lieve e sensuale aveva l�innocente sapore delle cose perdute, l�aroma inconfondibile d�un sogno che accarezzandomi le labbra mi fece per un attimo ritornare verso quella persona che ero stata un tempo, quando lacrime e sangue non avevano ancora lavato la mia anima, in quanto non conteneva né delimitava più nulla. Abbandonandomi sentii la sua mano arroventata esplorare morbidamente il mio corpo, mentre con ...