L'Elementalista ( 1 di 8 )
Data: 16/01/2019,
Categorie:
pulp,
Autore: Hermann Morr
... vicino, all'attaccatura della caviglia, e far scorrere la punta fino alle dita. Lei lo fissava in silenzio dall'alto e non si spostava. Le labbra seguirono la traccia del dito, la mano era passata sotto a sostegno, la pelle della pianta era liscia e fredda, nessun callo, eppure l'aveva vista camminare su scogli spigolosi. Il piede si spostò sulla sua spalla, ora la testa era tra le gambe e poteva risalire. Pluf pluf pluf, il secchio era volato in mare, rovesciato ancora in aria, i pesci erano tornati da dove erano venuti. Non aveva più importanza. Anche loro sanno di pesce fresco, l'odore proveniva intenso dall'attaccatura delle gambe, dove iniziava il costume. Lo stesso sapore di quelle gambe splendide che avrebbero potuto spezzargli il cranio come una noce. Perchè sono più forti di un essere umano, molto più forti, ma sapeva di essere protetto dal karma, non aveva fatto male alla libellula, non aveva fatto male ai pesci, e lei si sarebbe lasciata spupazzare senza stringere. Non aveva colto l'attimo in cui si era tolta il costume, ma aveva sentito le mani sotto il suo. Se avesse voluto una cosa senza pericolo gli sarebbe bastato rimanere in albergo e aspettare che la moglie tornasse dal giro dei negozi, mentre la zia teneva i bambini. Gli occhi e il viso cambiavano con la distanza o l'angolazione, come se fosse stato abbracciato a più persone nello stesso tempo. Tutte meglio. Und dann hat er sie gekusst, wo das meer zu ende ist Ihre lippen schwab und glas Nuotava nel suo ...
... mare mentre il sole gli pizzicava le spalle e lei non gli permetteva di concludere. Lo guidava, se necessario stringeva i muscoli per fermarlo, poi ancora si abbandonava. E intanto col dito gli toccava le labbra, lo portava sotto il mento per alzarlo appena e baciarlo sul lato del collo. Lui sapeva che in realtà lo stava assaggiando per valutare la quantità di endorfine, questo pensiero lo faceva ridere come un ubriaco, ci dava e rideva e lei anticipava ogni movimento. Arrivato il momento lei sgusciò via, fluida come acqua, con lo stesso movimento tornò in piedi e fece due passi indietro fino al margine degli scogli, dove si lasciò cadere tra le onde. Lui fu più lento ad alzarsi, il cuore batteva a martello mentre raggiungeva a sua volta l'orlo. Con braccia e gambe allargate , i capelli che avevano formato una corona attorno alla testa, sembrava una stella, un vortice. Al centro del vortice la luce di quegli occhi pieni di fuoco interiore. Sorrideva ancora più di prima. Uno con meno esperienza avrebbe scambiato per lussuria quel desiderio che era invece appetito, l'avrebbe raggiunta e lei avrebbe retto il suo peso, avrebbe affondato il viso tra quei seni e sarebbe finalmente venuto nel suo abbraccio. Lei a quel punto gli avrebbe spezzato il collo con un colpo secco per non permettere alla paura di cambiargli il sapore. Scivolare nel vortice, morbido, esplodere, un lampo di luce definitivo, fine di tutte le preoccupazioni. Come sarebbe stato ? " Ho una donna che mi aspetta a ...