1. Lamenti indisciplinati


    Data: 17/01/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... in maniera invereconda e licenziosa per il godimento. I miei occhi si riempirono di lacrime, in quanto congiunsi tra i denti la frangia bordata del guanciale per far fronte al dolore, cercando d�ovattare nella maniera migliore tutti i miei continui lamenti, attutendoli al meglio e preservandoli pure dall�attenzione delle stanze adiacenti, che avevano senz�altro udito la nostra prestazione. Lui nel contempo, costringendomi in ultimo a posizionarmi prona sul letto, m�aveva frattanto afferrato saldamente le anche per poter essere sicuro che non mi fossi mossa.Per svariati minuti m�inculò in maniera brutale e implacabile conficcandomi il cazzo più che poteva, ingegnandosi in aggressivi e belluini affondi con una frequenza sempre in aumento. Le ultime spinte furono accompagnate da mugugni inumani e istintivi, da maschio delle caverne, perché al presente lui non era più il fautore delizioso, espansivo e malleabile che ricordavo, viceversa, era diventato come una fiera sanguinaria intrattenibile e furente che vessava le carni della sua vittima depredandola. Il conclusivo lamento che udii fu a dir poco raggelante e terrificante, poi si bloccò abbandonandosi visibilmente affaticato addosso alla mia groppa.Io mi sentivo inspiegabilmente sminuita, incomprensibilmente sottovalutata e nettamente umiliata, perché m�attendevo almeno un commento, un�osservazione o una giustificazione, eppure lui non parlottò, anzi, addirittura mi schivò. La mia reattività assieme alla mia sensibilità ...
    ... femminile, mi fece rapidamente presagire afferrando che lui s�imbarazzava turbandosi per quel suo comportamento irrefrenabile e rabbioso, perché si era trattato d�un impulso travolgente e sfrenato dettato dalla coscienza, che aveva molto probabilmente generato una sensazione di compensazione vendicativa, di rivalsa punitiva nei confronti del sesso femminile. Lo capii dal suo respiro sulla mia schiena, poiché lui non voleva ferirmi né offendermi né sfigurarmi, tutt�altro, malgrado ciò lui era al momento indubitabilmente e fortemente addolorato, sgomento e prostrato per quanto accaduto. Non parlava, ciò nondimeno mi comunicava tutto questo con un linguaggio silenzioso, con un�espressione composta da brividi e da leggeri tremori. Lui tentò di sfilarsi, ma io lo trattenni volutamente, la fitta che poco prima avevo patito adesso era svanita, nel frattempo alcune lacrime mi bagnarono la schiena, stava piangendo. Io gli agguantai le mani portandomele sul seno, accarezzandole, lui raccolse ben presto il segnale di perdono, quell�avvisaglia netta d�indulgenza baciandomi affettuosamente sulla schiena.Percepii nel mentre la ripresa dell�erezione e quando tentò d�allontanarsi lo trattenni di nuovo. Lo invitai a non sentirsi in colpa muovendomi lentamente con il bacino, trasmettendogli alcune piccole ma incisive e coinvolgenti contrazioni volontarie. Gli afferrai una mano portandomela fra le cosce, adesso era di nuovo completamente rigido, teso e rovente dentro di me, eppure non avvertivo più ...