Lui e Maria contro Vanessa 3 la punizione continua. Maria scopre di essere spietata
Data: 17/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: passionalmente2
... sembrava quasi in uno stato di incoscienza, si lamentava ma il suo sembrava un mugolio continuo di difficile interpretazione. Ogni tanto il ceffone di Maria non era simulato affatto e la mano impattando sulla carne gia sollecitata delle sue natiche le strappava urletti di autentico dolore. Eppure la figa di Vanessa colava costantemente soprattutto dopo le contrazioni per i colpi subiti o temuti. Dopo qualche minuto di calma e coccole quasi materne, Maria iniziò a infliggere un'altra raffica di colpi al culetto ormai rosso come un peperone di Vanessa, stavolta si trattava di colpi forti e ritmati, ne avrò contati una ventina , accompagnati molti da una sorta di didascalia, "questo è per i ragazzi che mi hai soffiato da adolescente" "questo per quella volta che mi hai abbassato il costume in spiaggia" "questo è per quella volta che hai detto a Roberto che ero vergine" "questo è per quando mi hai detto che non avrei mai saputo scopare bene". Questo gioco andò avanti per un bel po', Vanessa venne due volte manifestando il suo piacere in maniera coerente al trattamento che subiva. Un orgasmo squassante durante le sculacciate, tanto che dovetti tenerle una mano tra i capelli mentre tentava di liberarsi dalla stretta, ed uno dolcissimo e prolungato come una nenia ipnotica mentre era coccolata da Maria. In tutto questo Maria approfittò della stato di prostrazione di Vanessa per impiastricciarle i capelli di una bizzarra pozione, la saliva e il sudore di Maria, i succhi vaginali di ...
... Vanessa ed il suo stesso sudore freddo. Vanessa appariva sfinita come se avesse faticato e non semplicemente subito dei colpi. Non si spiegava altrimenti la sua inerzia, del resto nel pieno dei sensi avrebbe ucciso chiunque osasse sporcare i suoi capelli. Non so definire quanto durò questa giostra perversa, ero uno spettatore gaudente, anche perché quasi tutto il tempo tenevo le mani nella caverna vaginale di Vanessa. So soltanto che ad un certo punto era scesa una calma irreale, Maria abbracciava Vanessa facendo attenzione a non sfiorare la pelle irritata delle natiche. Mi faceva paura la sia capacità di passare dalla tenerezza di un cucciolotto alla spietatezza di un torturatore medievale. Anzi la spiccata tenerezza delle coccole di Maria avrebbe dovuto insospettire Vanessa se fosse stata nel pieno delle sue facoltà mentali. La spregiudicatezza di Maria mi faceva paura, eppure non potevo dirmi diverso da lei. Anzi a pensarci la verità era un'altra: Maria realizzava ciò che da solo non ero riuscito a fare, per prudenza, timore p non so che cosa. So solo che certi limiti che superai quella mattina con lei, fino ad allora erano impensabili. Ci leggevamo nello sguardo come una coppia di sbirri con anni di servizio alle spalle o una coppia di malfamati sgherri, fate voi. Il mio squardo segui il suo, sul tavolo della cucina. Non ricordo bene, forse al contrario fu lei a seguire il mio, magari la mia voglia di autoassolvermi confonde la mia memoria, so solo che entrambi guardammo il ...