1. La donna di casa - parte 1


    Data: 18/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Inchiostro&Miele

    ... disse, come se si vergognasse di quello che aveva preso - sono per il mio fratellino. - Hai un fratello? - chiesi mentre riprendevamo a camminare, ora fianco a fianco, tra i reparti del supermercato. - Yes, ho un fratellino più piccolo, quindici anni... i miei genitori stanno poco a casa, ed io non lavoro ancora, studio, quindi ho molto tempo libero, e mi prendo io cura di lui... quando loro non possono - Un ragazzo modello - dissi ridacchiando. - Eh già, mi tocca esserlo - e rise anche lui. La conversazione continuò un altro bel po' di tempo, ma non vale la pena riportarla, dato che non si discusse di niente di diverso da quello di cui discutono tutti, ogni volta che conoscono una persona nuova: lavoro, famiglia, hobby e amore. Mi disse d'essere fidanzato con un ragazzo davvero bello, un tale Giuliano, e mi invitò a casa sua, "quando vuoi", mi disse. Qualche giorno dopo, allora, incontrandolo di nuovo, tra i reparti, gli dissi: - Ti va se oggi pomeriggio passo da te? - Certo che mi va, anzi, fai una cosa, resta pure per cena, che ordiniamo un paio di pizze. Non avevamo concordato un orario, così mi presentai verso le 20:30, ritenendo troppo presto le 20:00 e troppo tardi le 21:00. - Hey, tu devi essere Valerio - Si, tu Giuliano - Si, esatto... Lorenzo è sceso ad ordinare le pizze, prende delle margherite, per te va bene, no? - Si, certo - Comunque vieni, ti faccio vedere la casa e poi ci sediamo un po' sul divano, così ci conosciamo anche noi... così evitiamo che si parli ...
    ... solo a coppie di due. L'appartamento era molto spazioso per una coppia di due ragazzi giovani: due bagni, due camere da letto ( una inutilizzata, dato che dormivano insieme ), un salotto bello ampio. Parlammo poi di inezie, cose futili, come erano state quelle di cui avevo parlato con Lorenzo al supermercato, e mentre discorrevamo, ebbi modo di osservare bene il suo volto. Notai dei lineamenti molto raffinati ed eleganti e degli occhi chiari, ma nonostante questo, un'aria davvero virile, da maschio eterosessuale. Nei suoi modi, nella sua voce, nel suo aspetto, non c'era la benché minima traccia di femminilità; come non c'era, d'altronde, neanche in Lorenzo. Bussò la porta, era Lorenzo con le pizze calde, fumanti, accatastate le une sopra le altre. - Hey, ciao Vale, ora poso le pizze e ti saluto per bene - ed appoggiatele sul tavolo, mi saltò affianco, schioccandomi un bacetto leggero sulla guancia. Appena non mi guardavano, mi pulii; non so perché. Mangiammo discorrendo di questo, di quello, finché, quando le pizze furono ormai un vago ricordo, ci sedemmo sul divano, io tra di loro. Uno da un lato, uno dall'altro, mi iniziarono a toccare le gambe, l'addome, il petto; Lorenzo mi baciava al collo mentre Giuliano m'aveva infilato una mano tra le gambe. - Ti va, di passare qua la notte? - mi ansimò dolce, Lorenzo. - A fare, che? - gemetti, e lo dissi solo per sentirglielo dire, sapevo bene cosa avremmo fatto. - Giochiamo - rispose lui mentre Giuliano mi tirava giù i pantaloni. Mi ...